Il caso dell’architetto licenziato, il Tribunale dà ragione al Comune di Monza

1 settembre 2015 | 01:24
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Il caso dell’architetto licenziato, il Tribunale dà ragione al Comune di Monza

Era stato assunto dall’ex Tpm senza concorso dal vecchio Cda e poi licenziato dal nuovo. Annunciato ricorso in appello

Licenziare un dipendente pubblico assunto senza concorso è legittimo. A dirlo e il giudice del lavoro del Tribunale di Monza che ha respinto il ricorso presentato dall’architetto Fabrizio Bonafede assunto nell’inverno del 2012 dall’ex Tpm, la trasporti pubblici monzesi ora Mobilità monzese, e poi licenziato.

Secondo i legali della società monzese, a totale partecipazione pubblica, la sentenza è “storica”. Di più: un vero e proprio precedente che potrebbe aprire le porte a una serie di verifiche e accertamenti. Ovviamente stiamo parlando di una sentenza di primo grado, suscettibili  quindi di un eventuale ricorso in appello che l’architetto valuterà assieme al suo avvocato.

Bonafede venne assunto dal vecchio Cda di Tpm alla fine dell’inverno del 2012 come dirigente. Fra i sui compiti, in particolare, compariva la realizzazione di un maxi parcheggio di fronte al nuovo ospedale. Tuttavia, la nuova giunta di Roberto Scanagatti targata centro sinistra, subentrata a quella di Marco Mariani (Pdl – Lega), ha cancellato il progetto e, di conseguenza, il nuovo Cda ha licenziato Bonfade assunto “a chiamata” senza un bando di concorso.

Il ricorso presentato contro il provvedimento è stato rigettato. I legali dell’ex Tpm ne sottolineano la rilevanza anche a livello nazionale, ma Bonafede sta valutando attentamente l’ipotesi di presentare un ricorso in appello: sostiene che la sentenza non dichiarerebbe illegittima solo la sua assunzione, ma anche quella di molti altri dipendenti assunti col medesimo criterio.