Villa Reale, banchetto pro GP: che brutto! E se Ecclestone lo vedesse?

Il banchetto della raccolta firme in Villa Reale è un tavolino con un foglio e una locandina spiegazzata appiccicata con il nastro adesivo. Quindi è questa l’immagine che vogliamo dare di noi?
Così no. Se dobbiamo fare le cose, le dobbiamo fare bene. Mi hanno insegnato così. E seguire questo principio in genere porta anche i suoi frutti. Sono rimasto esterrefatto nel vedere la trascuratezza del banchetto raccolta firme a favore del Gp in Villa Reale a Monza.
Mettiamola giù dura. Mi immagino Ecclestone che in un momento libero del Gran Premio d’Italia, decide di visitare la rinata Villa Reale. Arriva venerdì e vede la facciata completamente restaurata, e se ne compiace, vede la fontana funzionate e decide di entrare. Varcata la soglia o alla fine del giro degli appartamenti reali e dopo, magari, aver ammirato bellezza della “Bella Principessa” di leonardesca fattura, nota un banchetto con un librone pieno zeppo di firme. Pensa che sia quello per i commenti alla visita e si avvicina.
Chiede a chi lo accompagna di tradurgli la scritta sul foglietto spiegazzato lì di fianco al libro. Con pennarello rosa a mano e in stampatello, tipo quelli che si incontrano andando al mercato per i prezzi delle mele o delle pere, è stato scritto “Raccolta firme autodromo”. Su un lato del banchetto nota appiccicata con il nastro adesivo la locandina che meglio pubblicizza l’iniziativa: “Scendi in pista con la Lombardia. Firma anche tu per il GP di Monza”. Ecclestone si ricorda allora che gli avevano parlato di questa raccolta firme, ma non si aspettava, forse, neanche lui una cosa così…
Insomma, avete capito si tratta della nota iniziativa regionale per far vedere ad Ecclestone, che non sa se rinnovare il contratto di Formula Uno all’autodromo nostrano e la mette solo sul piano economico, quanto i lombardi, i monzesi tengano al GP d’Italia.
Una raccolta firme dal sapore simbolico: non serve il documento d’identità per la sciare il proprio autografo (infatti c’è chi ha scritto altro…o anche fatto degli scarabocchi). La firma, un gesto se si vuole anche romantico ed è anche per questo anche noi l’abbiamo tanto promossa sul nostro giornale. La raccolta ha riscosso anche un buon successo, e oltre ogni più rosea aspettativa, avendo raggiunto, sommando i diversi punti di raccolta le 40 mila firme. Perchè gli italiani, i lombardi e i brianzoli firmerebbero anche sulla carta igienica se servisse a salvare il loro GP.
Però, bisogna fare le cose meno raffazzonate, meno all’italiana, in una parola, meno brutte e trasandate. In particolare in Villa Reale. Il bello, la bellezza di cui tanto gode l’Italia, non a caso è chiamata anche il Bel Paese, deve essere il principio ispiratore costante e, aggiungo, preteso. Preteso da tutti.
Quella raccolta firme fatta così stride nella ritrovata bellezza della nostra unica Villa Reale, stride se raffrontata ad una giornata di sole, come quella di oggi, al Parco di Monza, passando per i magnifici Giardini Reali. Quella raccolta firme sembra proprio la metafora di un paese in crisi, che in qualche modo cerca di fare stare in piedi le cose. Di tenerle insieme con il nastro adesivo, ma che poi sono sempre storte. Non che non sia vero nella sostanza, ma è questa è l’immagine che vogliamo dare?
O siamo talmente abituati alle strade con le buche, ai marciapiedi rotti, alle lunghe attese per fare qualsiasi cosa, che non ci accorgiamo più nemmeno delle cose brutte?
Sappiamo che adesso regione Lombardia pur di non perdere il GP di Monza è disposta a mettere in 10 anni 70 milioni di euro, per fare un raccolta firme fatta bene bastava un po’ di senso estetico in più che è (quasi) gratis.