Urban Center Monza, la gestione finirà in mano ai privati

L’associazione Danza Immobile ha presentato un project financing da oltre quattro milioni e mezzo di euro per 12 anni di concessione
Da Casa del Fascio a Centro delle Arti. E’ un bel salto quello che sta per compiere l’Urban center di via Turati. Oggi infatti scadono i termini per la presentazione delle offerte relative alla gestione dell’edificio che nel corso dei decenni è stato, all’inizio, uno dei luoghi simbolo del fascismo monzese, poi un cinema di dubbia reputazione, una scuola media e, infine, prima di essere ristrutturato, un rudere abbandonato a se stesso. Nel 2005, infatti, al termine di un progetto di riqualificazione discusso, l’amministrazione inaugurò il nuovo Urban center con tanto di teatro annesso, l’ormai arci noto Binario 7.
Tuttavia, da alcuni mesi l’edificio ha iniziato a mostrare i segni di una manutenzione approssimativa, alla quale si sono aggiunti anche diversi problemi legati alla gestione degli spazi, a partire dal bar aperto sul tetto, tanto suggestivo quanto complicato da mantenere in vita.
Insomma, costi, problemi e polemiche di cui l’amministrazione vorrebbe fare a meno affidando a un terzo la gestione dell’intero immobile. Chi si è fatta avanti è stata l’associazione Danza Immobile, che cura già la stagione teatrale, con un project financing. Il progetto è stato ribattezzato “Centro delle Arti – Binario 7” e alle tasche dell’amministrazione dovrebbe costare oltre 4 milioni e mezzo di euro per una concessione di 12 anni. Insomma, una delle operazioni economicamente più impegnative messe fin qui in campo della giunta di Roberto Scanagatti.
I termini per la presentazione delle offerte scadono proprio oggi. Il tempo di verificare quante ne sono arrivate, e il loro contenuto, e poi il Comune dovrebbe provvedere all’affidamento. Nei quattro milioni e rotti che l’amministrazione sborserà sono comprese le attività teatrali e culturali, la gestione degli spazi e dei locali e anche una serie di opere edili in conto capitale per un totale di 500 mila euro in dieci anni. Fra i partiti d’opposizione in Consiglio comunale non mancano però le perplessità. A partire dal bando “tagliato su misura” per l’associazione Danza Immobile, per finire con la durata e il peso economico dell’operazione.