“Il respiro della Rosa”: Massimo Maggiari presenta il suo ultimo libro

L’autore porterà il pubblico a riflettere su come oggi il termine poesia viene spesso associato a sentimentalismo, eccesso di fantasia, incanto puerile, pedanteria scolastica, noia e distrazione.
Massimo Maggiari, poeta, professore di letteratura italiana a Charleston (USA), presenterà, mercoledì 28 ottobre al Teatrino della VillaReale di Monza, alle ore 17.30, il suo ultimo libro “Il respiro della rosa. Viaggio attraverso i versi che fanno anima” (Agorà &Co).
Il testo racchiude molto del percorso culturale dell’autore, grande esperto di Wilderness, di poesia dell’avventura, cantore delle popolazioni inuit.
Maggiari dopo avere completato il dottorato negli USA -nei primi anni novanta- inizia a pubblicare come critico letterario alcuni studi su Dante, Arturo Onofri, l’orfismo di Campana, e l’Ermetismo di Gatto e Sinisgalli. Alla fine di quegli anni debutta come poeta nell’ambito del movimento mito-modernista a fianco di Giuseppe Conte, Tomaso Kemeny e Angelo Tonelli.
Succesivamente diveranno sempre più frequenti i viaggi nel Grande Nord, e l’incontro con sciamani, esploratori artici, e cacciatori boreali. Quest’esperienza, mediata ancora dalla poesia, ma anche dallo studio dello sciamanesimo e dell’esplorazione dei poli, giungerà al finale approdo della scrittura di viaggio con i libri “Dalle terre del nord” e “Passaggio a nord-ovest. Sulle tracce di Amundsen.”
Ora, qui, in “Il respiro della rosa” oltre a poesie e saggi critici, a materiali eterogenei, vi è una sezione sul potere magico della parola, un’altra che approfondisce il rapporto tra poesia e sciamanesimo, un’altra ancora dove si parla di mitomodernismo, e, in coda, si conclude con un’ampia sezione dedicata all’Artico, arricchita da riferimenti alla storia di Amundsen, al duca degli Abruzzi, e alla poesia inuit spiegata criticamente ai lettori.
L’autore porterà il pubblico a riflettere su come oggi il termine poesia viene spesso associato a sentimentalismo, eccesso di fantasia, incanto puerile, pedanteria scolastica, noia e distrazione, futilità, qualcosa da cui il nostro mondo interiore rimane completamente tagliato fuori. Il poeta, invece, incita i lettori alla resistenza: «Del resto, scrivere poesia è sempre stato un gesto di sfida con noi stessi, gli altri che dubitano o esaltano, e la pagina bianca».
Presenta e dialoga con l’autore Tomaso Kemeny.
Interverranno: Antonetta Carrabs (Presidente della casa della poesia di Monza) e Paolo Pezzaglia (poeta).
*Questo contenuto non è un articolo prodotto dalla redazione di MBNews, ma è un comunicato proveniente da fonte esterna (Casa della Poesia di Monza) e pubblicato integralmente.
Foto gentilmente concessa da Casa della Poesia Monza