GAV, Speciale “Un astro alla volta”: Nettuno

Dal 2006, Nettuno risulta essere l’ottavo pianeta del Sistema Solare, il più lontano dal Sole, da quando l’Unione Astronomica Internazionale decise di declassare Plutone a “pianeta nano”.
Dal 2006, Nettuno risulta essere l’ottavo pianeta del Sistema Solare, il più lontano dal Sole, da quando l’Unione Astronomica Internazionale decise di declassare Plutone a “pianeta nano”.
Nettuno, leggermente più piccolo, presenta molte similarità con il pianeta Urano. Pur quando illuminato dal Sole, Nettuno non lo si può vedere ad occhio nudo e, per queste ragioni, di Nettuno si sapeva sempre poco, almeno prima che la sonda americana Voyager 2 lo raggiungesse nel 1989.
La prima osservazione certa di Nettuno fu effettuata da Galileo Galilei il 27 dicembre 1612, che lo disegnò, sulle proprie carte astronomiche come una stella fissa di magnitudine tra 7.7 e 8.0. La sua scoperta, risale tuttavia al 23 Settembre 1846 ad opera degli astronomi Galle ed Arrest, dell’Osservatorio di Berlino, che ne confermarono l’esistenza sulla base dei calcoli effettuati in precedenza dall’astronomo francese Leverrier.
Distante mediamente dal Sole 30,06 UA (unità astronomica = 150 milioni di chilometri), rivoluziona intorno al Sole in 164,9 anni, con una rotazione siderale all’equatore di 16h e 6 minuti, velocità orbitale media di 5,45 km/sec.
Il suo raggio equatoriale è di 24764 km. e la sua massa ( Terra=1) di 17,135. La sua atmosfera, molto simile a quella di Urano; è composta per l’80% da idrogeno, 10% di elio, con tracce di acqua, anidride carbonica, monossido di carbonio e metano, che si condensano a formare nubi di pioggia. Sono presenti strati di nubi a differenti altezze ( 80km circa), composte da ammoniaca e solfuro di idrogeno, ad una temperatura di circa 130 gradi Kelvin ed una pressione di 3 atm. Ad altezze superiori ( 40km più in alto), dove la pressione scende ad una atm. si incontrano nubi di metano.
Ancora più in alto si trovano tenui nebbie di idrocarburi che precipitando sotto forma di particelle nell’atmosfera più calda, si combinano con l’idrogeno, riformando metano che viene nuovamente trascinato in alto da colonne dette “colonnari”, ed in tale modo il ciclo ricomincia.
Secondo le ultime teorie la sua struttura interna prevede un nucleo centrale piccolo e roccioso, composto da silicati e ferro, con un raggio di 7500 km., ad una temperatura di 7000 gradi Kelvin, un inviluppo di idrogeno molecolare ed un mantello di ghiaccio fluido di acqua, ammoniaca e metano che costituisce i 2/3 della massa totale.
Come Giove e Saturno, anche Nettuno possiede macchie ovali. La più estesa è la Grande Macchia Scura, un vortice di dimensioni grande quanto la Terra. Essa ruota in senso antiorario in circa 10 gg. Più a sud si osserva un’altra macchia, la Macchia Scura2, sovrastata da correnti ascendenti di metano che danno origine a nubi più chiare.
Oltre a nubi di tipo “cirri”, ne è stato osservato un altro tipo, chiamate “scooter” perchè si muovono molto più rapidamente delle altre formazioni nuvolose, originate si pensa da una colonna ascensionale di solfuro di idrogeno. La sonda Voyager2 nella ricognizione del 1989, ha misurato venti di quasi 2160 km/h. Che soffiano in senso opposto alla rotazione del pianeta.
Ci si può chiedere come siano presenti venti di tale intensità. Forse perchè Nettuno ha una fonte di calore interna che, pur modesta, emette una quantità di energia 2,7 volte quella ricevuta dal Sole. Forse è proprio questa fonte interna a trasferire il calore verso l’atmosfera generando correnti calde ascensionali e correnti fredde discendenti.
Nettuno ha un campo magnetico molto debole che deve essere necessariamente generato all’interno di un mantello fluido che circola attorno al nucleo solido ricco di ferro. Anche Nettuno ha i suoi anelli, pur molto tenui e caratterizzati da singolari interruzioni, archi di polvere, anelli incompleti.
Per finire dobbiamo rammentare che Nettuno ha una decina di satelliti naturali, rocciosi; tra i più importanti:
Tritone con un diametro di 2708 km., scoperto nel 1846 da William Lassell, che ruota in modo retrogrado rispetto al pianeta.
Nereide con un diametro di 340 km. scoperto da G.P Kuiper nel 1949, orbita in moto progrado ad una distanza media di circa 5.513.000 km.
Bene, per ora è tutto, anche se per approfondire il discorso su Nettuno, occorrerebbero fiumi di parole. Il mese prossimo parleremo di Plutone, il pianeta nano raggiunto il 14 Luglio 2015 dalla sonda New Horizons dopo un viaggio durato circa 9 anni e quasi 5 miliardi di km.
Cieli sereni a tutti