Monza, rissa tra detenuti. SAPPE: “Serve il lavoro in carcere”
22 ottobre 2015 | 02:42

E’ di questa mattina la notizia di una rissa avvenuta tra detenuti durate l’ora d’aria nel cortile passeggi del carcere di Monza
Botte da orbi durante l’ora d’aria nel carcere di Monza. “E’ di questa mattina la notizia di una rissa avvenuta tra detenuti durate l’ora d’aria nel cortile passeggi della Casa Circondariale di Monza”. A darne notizia è Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
«Solo grazie all’intervento tempestivo e professionale del personale di Polizia Penitenziaria operante che si è evitato il peggio». Da Roma il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece, ha poi aggiunto: «La rissa nel carcere di Monza conferma che tenere i detenuti a non far nulla, anche nei momenti previsti di socialità, può essere grave e pericoloso. Ma deve fare seriamente riflettere anche sulle pericolose condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari, che ogni giorno di più rischiano la propria vita nelle incendiarie celle delle carceri italiane. Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza».
Per il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, dunque, la situazione penitenziaria è sempre più incandescente e auspica a una maggiore occupazione dei detenuti stessi. «In carcere quello che manca è il lavoro, che dovrebbe coinvolgere tutti i detenuti dando quindi anche un senso alla pena ed invece la stragrande maggioranza dei ristretti sta in cella venti ore al giorno, nell’ozio assoluto. E farli stare fuori dalle celle dodici ore al giorno senza fare nulla non risolve i problemi, anzi!».