Pensionato spara ed uccide ladro: le due voci della tragedia

24 ottobre 2015 | 03:34
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Pensionato spara ed uccide ladro: le due voci della tragedia

La voce del pensionato che ha sparato e della famiglia del ventiduenne rimasto ucciso

“Io non posso dire nulla, posso solo rammaricarmi di quello che è successo, perché effettivamente è sempre un ragazzo di 22 anni”. Sono state queste le prime parole dette dal pensionato di Vaprio D’Adda alle telecamere di Sky, dopo l’episodio che ha per sempre cambiato la sua vita. Martedì all’alba, dopo aver raccontato di essersi trovato davanti una figura scura nel cuore della notte, Francesco Sicignano (65enne ex commerciante) ha preso la pistola che aveva sul suo comodino e ha sparato. A morire è stato Gjergi Gjonj, 22enne albanese.

“Dal 2008 ho cominciato a dormire con la pistola sul comodino – prosegue il racconto dell’uomo a Sky – la colpa è di chi sta a Roma, che dovrebbe dare a chi entra in casa di altri venticinque anni di galera”.

Il giovane rimasto ucciso, aveva una lunga lista di precedenti penali specifici e nel 2013 era stato espulso. Ma lui dall’Italia non se ne era mai andato e anzi, era andato a vivere a Trezzo Sull’Adda. E’ li che ieri alcuni suoi parenti si sono riuniti, dove il giovane stava con la sua compagna (una giovane rumena che martedì scorso è andata a denunciarne la scomparsa). “Siamo la sua famiglia, ci auguriamo che chi ha sparato vada in galera – dichiara ad Ansa un giovane parente “non si può uccidere così un ragazzo di ventidue anni”.

Nessuno vuole dire dove si trovi la sua fidanzata, che ieri però ha parlato alle telecamere di Rai 3 “perché non lo chiedete a quello che esce sul balcone a salutare a quelli che gli applaudono” aggiunge un altro parente di Gjergi, mente si tiene la testa con le mani.