“Teoria gender”, scontro aperto in Brianza: Pd attacca la Lega (che sfotte)

Non si arrestano i commenti in Brianza circa la recente approvazione da parte di Regione Lombardia della mozione “anti – gender” .
Non si arrestano i commenti in Brianza circa la recente approvazione da parte di Regione Lombardia della mozione “anti – gender” nelle scuole. Il provvedimento, che porta la firma della Lega Nord, chiede di “contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde”. Molti i punti di vista a riguardo che esprimono posizioni tra di loro in contrasto.
A prendere le distanze dalla mozione approvata a scrutinio segreto è il Partito Democratico che ha dichiarato al nostro giornale: «Apprendiamo con stupore che la maggioranza in Regione Lombardia ha approvato una mozione della Lega Nord che chiede di “contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole lombarde”. Addirittura chiedendo il ritiro di alcuni libri per bambini! Tutto questo è molto grave, perché così la Regione si unisce a una campagna di disinformazione incentrata sull’inesistente “teoria del gender”. È stato detto in tutti modi e da voci autorevoli, è una teoria che non esiste. Esistono, invece, studi scientifici che hanno contribuito a ridurre, a livello individuale e sociale, pregiudizi e discriminazioni basati sul genere e l’orientamento sessuale. Diffondere paura su queste cose, agitando spauracchi che non ci sono, è un modo di agire che alla fine arriva a produrre il rifiuto del diverso. Vogliamo ricordare infatti che lo stesso Ministro dell’Istruzione, preoccupato dal dilagare di questa disinformazione e mistificazioni, ha ritenuto di intervenire con una circolare per mettere in guardia dalla truffa culturale dell’ideologia “gender”, e al tempo stesso tranquillizzare riguardo la serietà dei programmi scolastici. Da questo punto di vista, vogliamo ribadire che, tanto nei programmi scolastici quanto nei libri verso cui regione punta il dito, nulla di terribile verrà insegnato a scuola, niente che possa distorcere lo sguardo su se stessi e sul mondo. Al contrario, la scuola deve offrire un’occasione in più per promuovere conoscenza e rispetto per le meravigliose varietà psicologiche e affettive che abitano il mondo». Posizione netta, dunque, quella espressa da Pietro Virtuani, segretario federazione provinciale PD Monza Brianza, Alessandro Panigada, responsabile diritti civili federazione provinciale PD Monza Brianza, Laura Varisco, responsabile scuola federazione provinciale PD Monza Brianza, e Roberto Rampi, deputato e membro commissione Istruzione.
Di parere opposto è Andrea Monti, ex assessore della Provincia Monza e Brianza e al Territorio del Comune di Lazzate, Lega Nord: «Non mi stupisce che si neghi ciò di cui ci si potrebbe vergognare, anche i tedeschi degli anni ’40 negavano l’esistenza dei Lager. Esistono davvero libri come «Piccolo Uovo», dove si insegna a innocenti bambini dell’asilo che un pulcino può scegliere di schiudersi, cioè di nascere, in una famiglia composta da due uomini o da due donne. I compagni del PD possono appoggiare tutte le strampalate ideologie del mondo, ma questa roba qui, cioè che per procreare serve un maschietto e una femminuccia, non la possono cambiare. Facciano tutti i tentativi e prove che vogliono, cosa che potrà pure regalare loro piacevoli momenti, ma non ci riusciranno. Chiedo solo di lasciare stare i bambini, sono innocenti e non rendiamoli oggetto di propagande ideologiche».