Allarmi bomba, non trasformiamoli in una barzelletta (detta ad ogni ora)

23 novembre 2015 | 00:00
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Allarmi bomba, non trasformiamoli in una barzelletta (detta ad ogni ora)

Un allarme bomba ogni ora. Questa è la frequenza con la quale le forze dell’ordine, i giornali ricevono telefonate che segnalano oggetti sospetti. E’ psicosi? No, è solo paura.

Un allarme bomba ogni ora. Questa è la frequenza con la quale le forze dell’ordine e i giornali tra Milano e Monza ricevono telefonate che segnalano ordigni sospetti. E’ psicosi? No, è solo paura.

Una paura giustificata, ma che deve essere controllata. La parola d’ordine deve essere quella di non cedere al panico. Perchè qualsiasi cosa può essere sospetta, se così la vogliamo vedere. Il caso più eclatante a Milano: un ragazzo ha detto di aver ricevuto un sms da un numero sconosciuto, che lo avvertiva di un attentato. Alla fine, si è scoperto che il messaggio era una barzelletta spedita da un amico.

Serve buon senso, oggi più che mai. Dato che il pericolo e il rischio sono reali, bisogna saper che ogni falso allarme bomba comporta l’allontanamento dell’attenzione da altro, che purtroppo potrebbe essere quello che nessuno di noi mai vorrebbe.
Stiamo facendo i conti con il peggiore degli incubi che ci potevano capitare. Lo sanno bene, per esempio, a Gerusalemme, lo sanno bene in Medio Oriente.

Solo a Monza settimana scorsa due episodi: il primo in via Ardigò, i passanti insospettiti da una trolley abbandonato hanno chiamato la polizia (leggi qui); il secondo in via Rota, gli artificieri hanno fatto saltare un pacco sospetto (leggi qui). Entrambi gli episodi non sono riconducibili ad atti di terrorismo. Difficile pensare che se tra i luoghi più a rischio ci sono il Colosseo, la Scala, il Duomo di Milano, ci possano anche essere le zone decentrate di Monza. Certo, non bisogna sottovalutare nulla, ma non si può chiamare “al lupo al lupo” anche quando si vedono due persone con la barba parlare su un marciapiede. Perchè è accaduto anche questo.