Maxi organizzazione partenopea faceva furti e rapine in Brianza: sgominata banda

Hanno messo a segno colpi per 250.000 euro in tutta Italia.
Hanno messo a segno colpi per 250.000 euro in tutta Italia, rapinando e facendo furti in uffici postali, supermercati e banche con la tecnica del “buco”, i ventisei pregiudicati appartenenti ad un sodalizio criminale sgominato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza. Tra i ventitré stati arrestati questa mattina nel loro fortino tra i quartieri Barra e San Giovanni a Teduccio a Napoli, diciannove sono in carcere e tre ai domiciliari.
Il gruppo, ben organizzato, utilizzava la tecnica della foratura di muri perimetrali di supermercati, banche, uffici postali dai quali asportava contante dopo aver tranciato i cavi dei sistemi d’allarme. Per procurarsi il materiale utile ai colpi, i malviventi hanno svaligiato alcuni camion carichi di attrezzi da lavoro e materiale edile, approfittando della sosta notturna.
Il gruppo criminale sgominato dai carabinieri di Monza aveva una struttura piramidale, dove ognuno dei ventisei membri aveva la sua precisa “specializzazione”, che andava dall’individuazione dell’obbiettivo, al reclutamento della manovalanza, dalla bonifica delle auto per paura di essere intercettati al disattivare allarmi, fare la vedetta e aprire le casseforti con la fiamma ossidrica. Il tutto sempre coordinato da un preventivo briefing operativo di gruppo nel quale si spartivano anche o’equipaggiamento tecnico, ovvero ricetrasmittenti, telefoni intestati a prestanome e disturbatori di frequenze. Per spezzare le trasferte ed avere dei punti di riferimento anche nei luoghi dei colpi, i malviventi avevano affittato un appartamento a Settimo Torinese (Torino), dal quale partivano per tutto il Nord Italia.
Le indagini, coordinate dal Pm di Monza Manuela Massenz, sono iniziate nel febbraio scorso a seguito di una rapina all’ufficio postale di Cesano Maderno (Monza). Grazie alle immagini della video sorveglianza dell’autostrada i carabinieri hanno individuato alcuni tra gli arrestati, ricostruendo poi una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a rapine e furti. A fine maggio, temendo di essere scoperti, i malviventi hanno iniziato al limitare le trasferte al Nord, mettendo a segno colpi in Campania, Lazio, Calabria e Puglia.