Lambro, i lavori anti esondazione affondano fra le scartoffie

A parte il Cavo Diotti, gli altri interventi per la messa in sicurezza sono in ritardi a causa dei lunghi iter burocratici
Procedono a passo di lumaca i lavori di messa in sicurezza del Lambro. Dopo le esondazioni dello scorso novembre costate allagamenti in numerosi città brianzole, Monza compresa, sarebbero dovuti partire una serie di interventi di sistemazione delle sponde e messa in sicurezza, che invece nella stragrande maggioranza dei casi sono rimasti fermi al palo o sono in forte ritardo spesso a causa delle difficoltà burocratiche.
Unica eccezione: la riqualificazione del Cavo Diotti, costata due milioni di euro, eseguita dal Parco Valle Lambro con finanziamenti regionali. La riqualificazione del Cavo Diotti, una grande diga sul lago di Pusiano, è stato un intervento importante. Il presidente del Parco, Eleonora Frigerio, ne ha spiegato il rilievo per regolare al meglio di flussi di piena ed evitare che a valle strade e cantine finiscano sott’acqua.
Tuttavia, non basta. Così, entro la fine dell’anno saranno appaltati i lavori di messa in sicurezza delle sponde a Carate e Verano, mentre nel tratto che scorre a Villasanta è stata programmata un’operazione di pulizia.
Ad Arcore, invece, l’amministrazione comunale ha deciso di fare da sola e ha stanziato circa 700 mila euro per realizzare una vasca di laminazione sotto Lesmo che si andrà ad aggiungere a quella che sta realizzando privatamente Tenaris Dalmine. Arcore è una delle cittadine brianzole che più di ogni altra patisce le piene del Lambro. Per questo motivo, con circa 68 mila euro finanziati dal governo, l’amministrazione ha dato via libera ai lavori di sistemazione delle sponde in località Taboga, dove si trova un nucleo di poche case situate al di sotto del livello del fiume (è uno dei punti più critici di tutto il territorio). L’assessore ai Lavori pubblici, Fausto Perego, ha commentato così la situazione: “Stiamo facendo il possibile. Non si tratta solo di sopperire alla mancanza di soldi, spesso dobbiamo anche combattere contro iter amministrativi lunghi e lenti”
A Monza sono previsti tre tipi di interventi. Il primo consiste nel mettere in sicurezza l’area delle Grazie Vecchie, attraverso la sostituzione della cancellata davanti al santuario con un muro contenitivo. Si prevede anche di alzare gli argini in via Cantore e in via Filzi. Seconda tranche di opere è quella che dovrebbe interessare l’area dove Lambro e Lambretto si congiungono. Terzo aspetto è quello che riguarda la parte terminale del corso monzese del Lambro, dal ponte di via Mentana verso San Rocco. I lavori saranno atti a migliorarne la scorrevolezza del corso d’acqua realizzando interventi di ripulitura dell’alveo e delle sue sponde. Da sempre poi uno dei talloni d’Achille monzese è Spalto Piodo. La centralissima via di Monza, che nel novembre 2014 restò chiusa al traffico (anche pedonale) per via dell’esondazione del Lambro, è ancora oggi posta in sicurezza attraverso un “argine artificiale” (vedi foto).
A distanza di un anno, infatti, i lavori ancora non sono iniziati e, sia i commercianti sia chi abita nelle zone a rischio teme che possa riaccadere quanto successo lo scorso novembre: “La zona più a rischio per noi è quella del santuario delle Grazie Vecchie, qua i lavori sono ancora fermi – spiega Alessandro Sardi, titolare della “Sardi Cicli”, in via Gaetano Annoni – Lo scorso anno sono stati piazzati dei supporti a protezione che purtroppo non hanno retto adeguatamente alla furia del fiume. Oggi per quanto riguarda il manto stradale, ad esempio, la parte centrale è stata sistemata ma le zone laterali ancora non sono state poste in sicurezza. Noi abbiamo subito dei danni perché il fiume quando esce dal letto è davvero difficile da contenere”.
L’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri, ha spiegato che qualcosa si sta comunque muovendo. Entro la fine dell’anno Aipo, l’agenzia interregionale per l’ambiente dovrebbe appaltare lavori di sistemazione e messa in sicurezza per circa un milione di euro. I più urgenti riguardano proprio le Grazie Vecchie, via Filzi – Annoni e Spalto Piodo (di cui abbiamo parlato ampiamente in questo servizio). “Purtroppo – ha commentato l’assessore – l’iter burocratico per arrivare ad appaltare i lavori è molto lungo. Abbiamo fatto il possibile per velocizzare le operazioni”.
Le immagini di questo articolo si riferiscono alle ultime alluvioni del Novembre 2014.