Villa Reale, crepe nella stanza della Regina

10 novembre 2015 | 23:46
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Villa Reale, crepe nella stanza della Regina

Il provvedimento si è reso necessario così da evitare eventuali danni ai mobili presenti di immenso valore storico e artistico.

Villa Reale osservata speciale.  A poco più di un anno dalla fine dei lavori che hanno portato alla riapertura della Reggia piermariniana, la scorsa settimana gli arredi contenuti nella stanza della Regina Margherita, al primo piano nobile, sono stati spostati. La ragione? Una crepa che corre lungo la parete e che ora i tecnici stanno tenendo sotto controllo. Per i visitatori nessun pericolo, spiegano dal consorzio, il provvedimento si è reso necessario così da evitare eventuali danni ai mobili presenti di immenso valore storico e artistico.

La crepa presente nella stanza della regina, che in questi mesi si è allargata, è frutto dell’assestamento naturale della  Villa Reale.  «La Villa si muove e si assesta come è naturale che sia-  spiega Lorenzo Lamperti, direttore del consorzio che gestisce la Villa Reale e il Parco – In accordo con la sovrintendeza abbiamo posto sotto stretta osservazione la crepa e stiamo ora valutando insieme agli ingegneri gli interventi da fare. Questa mattina è avvenuto proprio un altro sopralluogo. In via precauzionale abbiamo così rimosso gli arredi. Ora, inoltre, sull’ala sud partiranno dei lavori di consolidamento sull’extradorso oltre ai lavori di restauro. A stretto giro saranno condotte altre analisi per avere ulteriori dettagli sulla situazione. Noi già da tempo abbiamo avviato una campagna di monitoraggio della Reggia, si deve tener presente che la Villa ha oltre 200 anni, e per questo abbiamo dato disposizione che venisse controllata anche l’ala nord».

VILLA REALE: I NUMERI DEL RESTAURO –In poco più di due anni hanno lavorato nel corpo centrale, di quello che da molti è considerato tra i più affascinanti tesori dell’arte e della storia del territorio monzese, circa un centinaio tra operai e restauratori. Una struttura di 10mila mq per oltre 40 stanze, 3.550 mq di superficie, 2mila mq di parquet, 800 mq di superfici lapidee e 1.200 metri di impianti. Cifre da capogiro quelle che descrivono tutto il meticoloso lavoro iniziato nel marzo del 2012. I lavori hanno interessato il piano terra, nel quale sono stati compiuti interventi sulle pareti e componenti lignee, e il consolidamento delle strutture. Nel primo piano nobile gli operai hanno provveduto al consolidamento del cornicione del Salone delle Feste e al restauro della Sala Bianca, mentre nel Belvedere si è provveduto al suo consolidamento e messa in sicurezza. I lavori più corposi hanno riguardato il secondo piano nobile. Sono stati realizzati interventi di consolidamento, pulitura, sicurezza, integrazione pittorica e delle parti mancanti su volte, parquet e apparati lignei. Restaurati anche lo scalone d’onore e la facciata della reggia.

I lavori di recupero dell’avancorte hanno interessato la pavimentazione esterna, gli impianti di illuminazione a raso, e i parterre di verde. Hanno subito interventi di pulitura e ripristino anche la cancellata e le colonne in granito, realizzate nel periodo napoleonico dall’architetto ticinese Luigi Canonica. E’ stato nell’ottobre 2014, poi, l’annuncio che il cantiere, passo dopo passo, stava procedendo. Le stanze regali sono state curate nei minimi dettagli grazie a una tecnica di ricostruzione “scientifica” che ha permesso, attraverso la verifica incrociata degli inventari immobiliari e l’anagrafica dei vari mobili, di ricomporre le stanze proprio come erano in origine. All’appello però mancano ancora parecchi mobili, alcuni di questi però sono già stati individuati.  Novità che ha lasciato e lascia a bocca aperta i visitatori è la biblioteca, stanza tra le più nobili, che all’epoca fungeva da raccordo tra gli ambienti del re e della regina. Sfortunatamente i libri non sono stati recuperati poichè portati via da Margherita ma, al loro posto, si possono ammirare le splendide porcellane. Risale allo scorso aprile, invece, il restauro, a cura della Sovrintendenza milanese (costato 360mila euro) della fontana.  Non solo è stata ripulita, ed effettuato un restyling della grande conchiglia che fa da vasca, ma è stato anche ripristinato il sistema di pompaggio dei giochi d’acqua attivati durante Expo.