Brianza SiCura, arriva nel 2016 il questionario anti-pizzo

Il progetto dedicato alla legalità, nato più di un anno fa a Seveso, propone per il 2016 un’attività di indagine tra i commercianti: quanti sono stati costretti a pagare il pizzo?
Ha compiuto un anno Brianza SiCura, il progetto intercomunale dedicato alla legalità e alla lotta alle mafie e alla corruzione, nato nel maggio 2014 a Seveso sull’onda del successo del convegno omonimo a cui prese parte anche Nando Dalla Chiesa. Già pronta anche la programmazione per il 2016, con iniziative interessanti come la formazione per le scuole, i dipendenti comunali e gli amministratori.
E un questionario da distribuire ai commercianti: per portare alla luce eventuali casi di usura, racket, pizzo. «Un’iniziativa utile a far cultura e far emergere le difficoltà – riassume il presidente di BrianzaSiCura, Giorgio Garofalo -. Le amministrazioni coinvolte si sono già impegnate a portare avanti questa indagine conoscitiva nel tessuto produttivo, su un tema generalmente protetto dall’omertà e coperto dalla paura». L’iniziativa dovrebbe partire nella prima metà del prossimo anno, anche se molti dettagli devono essere ancora definiti. «Ci sono diversi progetti sul tavolo, uno è stato studiato dall’Università degli Studi di Milano con la collaborazione di Dalla Chiesa – spiega Garofalo -. Quel che è certo è che vogliamo coinvolgere tutte le realtà del territorio, soprattutto quello della Brianza Ovest, dove ci muoviamo: associazioni di categoria, la Camera di commercio, la Provincia, e sicuramente la Prefettura».
Brianza SiCura si occupa di promuovere iniziative di sensibilizzazione alla legalità e di ricercare strumenti per ostacolare il crimine organizzato e la corruzione. Il suo manifesto è stato per ora approvato dai comuni di Barlassina, Lentate sul Seveso e Seveso.
Foto d’archivio