L’intervento, Paolo Galassi (A.P.I.): “In questo Paese si litiga troppo”

23 dicembre 2015 | 10:53
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L’intervento, Paolo Galassi (A.P.I.): “In questo Paese si litiga troppo”

Con la chiusura di Expo, le piccole e medie imprese avevano avanzato una richiesta: che la fine della manifestazione internazionale non coincidesse con un calo dell’attenzione al manifatturiero.

Con la chiusura di Expo, le piccole e medie imprese avevano avanzato una richiesta: che la fine della manifestazione internazionale non coincidesse con un calo dell’attenzione al manifatturiero. Eppure a pochi mesi dalla chiusura dell’esposizione, sulla stampa, non si sente altro – o quasi – che di spaccature o problematiche di partito.

La stabilità e la coesione polita incidono sull’andamento dei prossimi anni, il mondo delle pmi torna, però, soprattutto a interrogarsi su come troppo spesso il know-how e l’imprenditorialità che hanno fatto grande la Lombardia tendano a passare in secondo piano, soprattutto dopo che i territori sono stati depauperati per anni dalla moria delle aziende.

A tracciare in un momento così significativo, come quello di chiusura dell’anno, il bilancio di un ennesimo periodo di crisi, costellato da annunci di ripresa poi in parte disattesa, numerosi tristi primati per l’industria italiana. Uno fra tutti quello che sancisce per l’ennesima volta che le aziende sono costrette a operare in un paese con uno dei maggiori carichi fiscali, non solo per i costi di imposte e tasse ma anche per il relativo carico amministrativo per far fronte a tutti gli adempimenti. Le numerose scadenze di questo mese ne sono un esempio.

E mentre nei palazzi “si litiga”, pur con il diminuire delle ore di cassa integrazione utilizzate dalle aziende, negli stabilimenti si è ancora in difficoltà e alle prese con i problemi reali. Qualche imprenditore deve far fronte ai ritardi dei pagamenti, altri, come nel caso di alcune aziende associate, colpiti per l’ennesima volta da furti di rame per decine di migliaia di euro hanno dovuto fermare l’attività per giorni, altri sono alle prese con difficoltà di accesso al credito… Ma voglio ricordare, che nonostante tutto, gli imprenditori si rimboccano le maniche e lavorano ogni giorno per garantire i posti di lavoro e dare slancio all’economia. Sono andati all’estero facendo conoscere il made in Lombardy nel mondo. Hanno investito in innovazione di prodotto e processo, nel capitale umano. E questa lotta impari con burocrazia o mancanza di liquidità, ha comunque portato i suoi frutti.

In quest’ultimo anno, alcune aziende associate, per esempio, hanno firmato accordi con il Cern di Ginevra, hanno ideato soluzioni per risolvere problematiche ambientali, hanno brevettato dei prodotti innovativi, hanno dato vita a progetti di cooperazione con comunità africane, hanno dimostrato che la manifattura e il saper fare hanno reagito.

Perché gli imprenditori fanno “start up” ogni giorno: creando e innovando. Una tenacia che ha fatto sì che i territori dove operano fossero colpiti dalla crisi senza però esserne travolti. Sono questi i successi che voglio mostrare sotto l’albero di Natale. Ma non dimentico che mi piacerebbe “scartare” un regalo per le pmi: che i prossimi mesi ci possano essere confronti veri sulle esigenze di tutti, dibattiti che possano portare a una politica industriale per un nuovo rinascimento lombardo.

Paolo Galassi, presidente A.P.I.