La riforma sanitaria regionale preoccupa Monza

Il sindaco e il vicesindaco hanno espresso la loro preoccupazione in merito alla riallocazione del personale dei servizi territoriali dell’ex-Asl MB.
La riforma sanitaria fa preoccupare l’amministrazione monzese. Il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, e il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Cherubina Bertola, hanno espresso la loro preoccupazione in merito alla riallocazione del personale dei servizi territoriali dell’ex-Asl MB, secondo quanto previsto dalla legge regionale di riforma sanitaria.
“Auspicando che ci sia una continuità nel garantire i servizi – afferma il vicesindaco Bertola -, confidiamo nel fatto che i criteri di riorganizzazione non rispondano esclusivamente a logiche aziendali ed economiche ma tengano come prioritario riferimento la tutela della salute dei cittadini e la protezione dei soggetti fragili. Deve proseguire il confronto tra enti enti locali, Regione e i nuovi organismi introdotti dalla normativa regionale, affinché l’integrazione tra il settore sociale e quello sanitario risponda anzitutto a questo criterio. Farne prevalere altri non sarebbe accettabile e vedrebbe la nostra totale contrarietà”.
I cambiamenti più salienti della riforma sanitaria riguardano la riduzione costi attraverso il dimezzamento delle ASL (oggi agenzie territoriali sanitarie) che passeranno da quindici a otto, il mantenimento delle eccellenze lombarde tra cui il presidente Maroni ha citato come modello l’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate. Nella riforma sanitaria l’ospedale di Desio dovrebbe accorparsi con il San Gerardo di Monza. I dati della Regione sull’introduzione della ricetta elettronica parlano di 58.000 erogazioni nel 2014 e di 1 milione e 403.000 nel 2015.