“Monza non è un paese per cani”. Prosegue la campagna di PrimaVera Monza

7 dicembre 2015 | 13:55
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“Monza non è un paese per cani”. Prosegue la campagna di PrimaVera Monza

A distanza di due mesi Piffer spiega il resoconto del lavoro svolto fino ad oggi. Non sono mancate le frecciate a questa amministrazione.

Prosegue la petizione portata avanti dalla lista civica PrimaVera Monza: «Monza non è un paese per cani». Il capogruppo in consiglio Paolo Piffer, che nel corso della seduta dell’Assise cittadina aveva chiesto delucidazioni circa la comparsa di numerosi cartelli sparsi per la città che vietano agli amici a quattro zampe di entrare in alcune aree verdi, a distanza di due mesi affida alla sua pagina Facebook il resoconto del lavoro svolto fino ad oggi.

«Vi ricordate la nostra petizione contro i cartelli di divieto ai cani ? Contro lo stato di totale abbandono, nonchè lo scarso numero delle aree sguinzagliamento ? Finalmente, dopo ieri sera, possiamo tirare le somme. – spiega – Abbiamo lavorato per più di due mesi (e ringrazio per questo ancora il gruppo Fb Monza a 4 zampe), raccolto più di mille firme, coinvolto i commercianti, sensibilizzato i cittadini, incontrato gli uffici del comune, parlato con l’assessore alla partita, con il segretario generale, risultato: zero totale».

Trascorsi due mesi dall’inizio della petizione, la lista civica fa un report dei risultati raggiunti e spiega: «I cartelli rimarranno esattamente dove sono, e naturalmente ci è stato confermato che non hanno alcun valore legale.  Le aree cani verranno incrementate forse di qualche unità, ma non ci è dato sapere come e quando. In fase di assestamento di bilancio, mi sono permesso di presentare un “emendamentino” per far destinare 20.000 euro  alla riparazione dei soli cancelli di ingresso delle aree, quasi tutti divelti. L’emendamento è stato però bocciato da tutta la maggioranza. Ora, ogni posizione è legittima, ma dopo ieri sera l’unica certezza è che: I VOSTRI CANI SONO L’ULTIMA PREOCCUPAZIONE DI QUESTA AMMINISTRAZIONE». L’iniziativa però non si arresta e i gruppi cittadini sono intenzionati a proseguire nella loro raccolta firme.

Lo scorso settembre la risposta sul tema da parte dell’assessore al Decoro urbano, Antonio Marrazzo, era giunta prontamente: «I cartelli non sono sono stati collocati in modo capillare ma in circa 50 aree. Non è stata avviata nessuna crociata nei confronti di padroni e cani di cui vogliamo il benessere. A Monza ci sono circa 15mila cani e possono determinare qualche problema, ad esempio impedire agli operatori che falciano l’erba di poter lavorare normalmente. Così come la fruibilità delle aree verdi spesso è impedito dalla leggerezza di alcuni di calpestare le aiuole o lasciare liberi i cani in presenza anche di bambini. L’iniziativa sottolineo è stata apprezzata soprattutto dai proprietari dei cani. Ci sono poi alcuni incivili che non raccolgono i bisogni dei proprio animali, non solo nei giardini, ma anche ai margini della strada, ma questo è un altro problema che affronteremo. Certo si può pensare di modificare l’orario di apertura delle aree, aumentare le aree per i cani, o creare una mini area recintata all’interno di spazi verdi. A breve partirà una campagna di sensibilizzazione su tale argomento a firma dell’Enpa».