Finazzer Flory mattatore al palazzetto. Marzari: “Serata da ricordare”

Un migliaio di persone per una serata originale e affascinante come lo è stato il movimento futurista.
Un migliaio di persone per una serata originale e affascinante come lo è stato il movimento futurista. E infatti è stata una «Gran serata futurista» quella che ha organizzato il Consorzio Vero Volley su idea della sua presidentessa Alessandra Marzari. Una società sportiva che ha messo in piedi un evento culturale, un ossimoro ancora per molta, troppa gente, che fa l’equazione «muscoli grossi uguale cervello piccolo».
Siccome a noi invece piace quello che dicevano i latini, ossia «mens sana in corpore sano», plaudiamo a tutto ciò che aumenta il prodotto interno lordo, non solo economico, dei cittadini: una persona ricca di valori, sportiva, colta, solidale, migliora sè stesso e la società. Per questo motivo Marzari ha voluto regalare (l’ingresso era gratuito) ai ragazzi del suo consorzio, ma non solo, una serata diversa dalle altre. E l’ha voluto fare lo spettacolo non all’interno di un teatro, ma nella seconda casa di molti suoi atleti, al palazzetto dello sport comunale.
L’ormai classico «stasera niente playstation perchè si guarda la tv» è stato sostituito da «stasera niente allenamento perchè si guarda lo spettacolo». Tutti assieme, grandi e piccoli, da chi il futurismo se l’è fatto raccontare dal papà che l’aveva «respirato» a chi neanche l’ha mai sentito nominare. Tutti assieme non sulle tribune ma in campo, sul mondoflex dove abitualmente giocano i campioni di Superlega del Gi Group Team Monza e le campionese di Serie A2 del Saugella Team Monza. Non a caso il futurismo esaltava l’energia, il dinamismo, l’elasticità e la bellezza del corpo atletico.
«Gran serata futurista» è stato un monologo di un’ora e un quarto dell’attore, drammaturgo e regista teatrale Massimiliano Finazzer Flory, intervallato dalle coreografie della danzatrice Michela Lucenti. «Lo spettacolo ha messo in scena le volontà, il coraggio, la ribellione degli uomini che aderirono alla più grande avanguardia italiana: il futurismo» ha sottolineato Finazzer Flory, che sul palco ha recitato testi dai Manifesti futuristi e le parole in libertà di Filippo Tommaso Marinetti alle dichiarazioni programmatiche di Giovanni Papini, dunque del periodo 1909/16.
Una performance incendiaria, nella quale voce e corpo si sono inseguite per cantare «il coraggio, l’audacia, il movimento aggressivo, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno» e affermare «che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità».
Come musiche sono state scelte quelle di due compositori che si sono confrontati con i principi del futurismo, Igor Stravinsky e Ryuichi Sakamoto, mentre lo sfondo scenografico era il celebre dipinto di Umberto Boccioni «La città che sale», simbolo dell’energia e del movimento, oltre che della vita, anche dello sport.
Marzari si è detta «felice di aver avuto quest’idea e di averla realizzata in un palazzetto sportivo. È stato il mio regalo di buon anno ai giocatori del consorzio. Dico loro che bisogna aprirsi alle attività della vita e non essere sordi ad attività culturali. I testi dello spettacolo sono di un secolo fa, ma sono straordinariamente attuali, quindi interessanti: evidenziano quanto poco si è progredito il nostro Paese. Spero che questa serata rimanga nei ricordi. E che per tutti sia una spinta verso l’alto».
Tra i numerosi ospiti d’onore presenti alla serata c’era il sindaco Roberto Scanagatti: «È un’iniziativa del tutto lodevole. Ancora una volta il Consorzio Vero Volley e Marzari si distinguono per la capacità di proporre cose che ne fanno, come dice il loro motto, un modello di cultura sportiva. Lo spettacolo è stato straordinario e la prova dell’artista Finazzer Flory è stata di quelle che difficilmente si possono vedere in una vita. Il testo era difficile ma credo che comunque sia stato compreso un po’ da tutti. L’evento di stasera dimostra che il palazzetto dello sport è polifunzionale. Devo fare i complimenti ai tecnici dell’audio per la qualità del servizio. Se si dà spazio all’immaginazione qui si possono fare tante altre iniziative».