Monza-Virtus Bergamo 1-3. Esonerato l’allenatore Alessio Delpiano

Inizia malissimo l’anno per il Monza: perde la terza partita consecutiva e come conseguenza l’allenatore viene esonerato.
Inizia malissimo l’anno per il Monza: perde la terza partita consecutiva e come conseguenza l’allenatore viene esonerato. La Befana ha insomma messo carbone nella calza appesa nella ghiacciaia dello stadio Brianteo. E il presidente Nicola Colombo, così come i tifosi, non hanno gradito l’1-3 casalingo contro la Virtus Bergamo, allontanando come consuetudine quando le cose vanno male, il tecnico, nella fattispecie Alessio Delpiano.
«Solitamente nelle società paga lo scemo di turno» continuava a ripetere l’ex difensore biancorosso, la scorsa stagione vincitore del campionato sulla panchina del Castiglione. E alla fine così è stato, anche se le responsabilità dell’attuale nono posto in classifica in Serie D sono da distribuire più o meno equamente con altre figure-chiave dell’organigramma societario, ma in primis coi giocatori, autori di prestazioni insultanti nei confronti di chi guadagna come loro, o di meno, lavorando molto più di loro. Come ha detto giustamente Delpiano in sala stampa, non devono lamentarsi se i tifosi biancorossi gli restituiscono con i fischi e le contumelie quanto da loro «regalato» sul campo.
Oggi la Virtus Bergamo, penultima in classifica e reduce da 6 sconfitte consecutive con 0 gol all’attivo, ha giocato una discreta partita, ma nulla più. La differenza l’hanno fatta gli errori individuali e la «fame», che i ragazzi bianconeri allenati da Armando Madonna hanno mostrato uscendo tra gli applausi anche del pubblico di casa.
I giocatori del Monza, a parte il solito Soragna, che predica nel deserto, sembravano rastrellati mezzora prima all’uscita da una discoteca, visti la «verve» e gli errori marchiani da campionati provinciali. Forse non si ricordavano cos’è una partita di calcio, visto che da 17 giorni non avevano più disputato neppure un’amichevole: quella col Trezzano dello scorso 30 dicembre era infatti saltata a causa delle difficoltà a organizzare una trasferta sorte in seguito ai provvedimenti antismog.
Tra l’altro l’«undici» titolare biancorosso presentava oggi diverse novità: innanzitutto il ventenne difensore Alex Ferrero, prelevato dal Cuneo all’apertura del mercato per le società professionistiche, cioè l’altroieri (si chiuderà l’1 febbraio), schierato al posto di Cochis. A proposito di mercato, Diego Vettraino, svincolato dal Monza nelle scorse settimane, è stato ingaggiato dalla Pro Patria. Poi Palazzo è stato preferito a Grandi in attacco, mentre a centrocampo D’Errico si è ripreso la maglia numero 10 a scapito di Romeo. Infine Sokoli, pur rientrando dalla squalifica, non è tornato titolare al posto di Roveda, infortunato come anche Varola, perchè Delpiano ha puntato su Perini. Da segnalare che Cattaneo ha scontato l’ultima delle quattro giornate di squalifica.
Il primo tempo è soporifero: a evitare l’abbiocco di molti nonostante il freddo ci pensa Palazzo al 26′, quando si getta in tuffo su un cross dalla sinistra di Uliano; la palla colpita di testa si infrange sul corpo di Tognassi. L’intervallo dovrebbe servire a Delpiano per prendere a ceffoni virtuali i giocatori e per verificare se sono persone reali od ologrammi, ma nella ripresa nulla cambia. All’11’ il fragile castello di carte biancorosso comincia a crollare: Amodeo e Redaelli approfittano di una pessima disposizione della retroguardia locale per tagliarla come il burro; l’assist del centravanti per il neoacquisto, in percussione centrale, è al bacio e Cetrangolo è battuto. Lo svantaggio contro la squadra nata la scorsa estate dalla fusione tra l’Alzanocene e l’Aurora Seriate fa esplodere di rabbia il pubblico, soprattutto in tribuna nei pressi della «trimurti» Colombo-Roberto Antonelli-Giorgio Vitali (gli ultimi due, rispettivamente ex giocatore e allenatore del Monza ed ex direttore sportivo biancorosso, sono amici e consiglieri fidati del presidente). Si odono frasi pesanti, come «Andate a casa pezzenti» e «Ci avete rotto i c…». Delpiano toglie i fantasmi di Lombardi e Tripsa gettando nella mischia lo juniores Capelli e Romeo. Al 22′ e al 26′ Soragna manda di testa sopra la traversa, la prima volta su corner dalla destra di Capelli, la seconda volta su corner dalla sinistra di Uliano. Al 28′ D’Angelo sgambetta scolasticamente Ravot in area monzese: l’arbitro ha un attimo di esitazione, ma poi assegna il rigore che Amodeo trasforma dopo 1′ di proteste. A questo punto anche dalla curva sale la contestazione, prima col coro «Ci avete rotto il c…» e poi con l’abbandono in massa dello stadio. Delpiano prova la carta Grandi per Palazzo, però è la Virtus Bergamo a prendere a pallate la porta avversaria. Al 34′ Germani scatta in posizione regolare ma a tu per tu con Cetrangolo si fa deviare in corner la conclusione. 4′ dopo lo stesso attaccante bianconero porta a tre il bottino per la propria squadra, uccellando Molnar con una finta e insaccando con un preciso diagonale. La contestazione riesplode in tribuna e prende di mira Colombo, Delpiano ma anche il direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri. Onde evitare qualche mattana da parte di tifosi particolarmente scaldati sono intervenuti i carabinieri a placare gli animi. Al 42′ il Monza accorcia le distanze: D’Errico crossa dalla destra per Soragna che incorna in rete. Al 46′ i padroni di casa potrebbero riaprire la partita proprio col fantasista, ma il suo diagonale passa a lato di poco. Al triplice fischio il termometro del tifo è ancora bollente e si sprecano le grida «Vergogna!» all’indirizzo della dirigenza e della squadra.
In sala stampa Delpiano, non ancora esonerato, è sconcertato: «È un risultato molto negativo e la prestazione ancora peggio. Sono molto sorpreso e deluso. Molto sorpreso perchè in settimana non ci sono stati segnali che facessero temere quanto accaduto. Molto deluso perchè in settimana ho detto ai ragazzi che arrivando da due sconfitte ci voleva per oggi un atteggiamento diverso, di grande propositività. Invece ho visto una squadra abulica, piatta. La cosa mi fa molto arrabbiare: significa che qualcuno non ha ancora capito dove siamo. È pazzesco presentarsi in campo in questo modo. Non ho parole. Oggi c’è spazio per tutti per parlare male di noi. Adesso è giusto prendere i calci nel culo, è giusto che i tifosi abbiano una reazione forte. Né i tifosi né la società meritano prestazioni di questo tipo. È inaccettabile quello che ho visto. Evidentemente la squadra non ha ancora imparato la lezione. E pensare che nei giorni scorsi avevo detto ai giocatori che a fine stagione saremo tutti svincolati e che dunque il lavoro per l’anno prossimo ce lo dovremo conquistare col girone di ritorno…».
Il tecnico di Settimo Torinese trapiantato a Pradalunga, per ironia della sorte paese in mezzo tra Alzano Lombardo e Cene, ha poi esaminato la partita (non) giocata e ha anticipato qualcosa riguardo alla trasferta di Lecco di domenica prossima (calcio d’inizio alle ore 14.30), alla quale però non parteciperà in seguito all’esonero deciso pochi minuti dopo la conferenza stampa: «Il primo tempo non è stato giocato bene, neanche da loro. Invece nel secondo ci siamo lasciati andare dopo il primo gol. Non mi è mai successo di allenare una squadra così poco caratteriale. Dovrò dare dei segnali forti. Cercherò di capire chi può dare, almeno sotto l’aspetto dell’atteggiamento, delle garanzie. Sono convinto che a Lecco non sarà come oggi, anche perché in tal caso a fine partita sarebbe da lasciar giù la maglietta e andar via dal Monza. Se vedessi ancora l’atteggiamento di oggi entrerei in campo e mi farei buttare fuori dall’arbitro, ma non succederà. Se ho visto i dirigenti? Qualcuno è sceso negli spogliatoi e ha detto ai giocatori che quella di oggi è una prestazione di cui doversi vergognare e che la società capisce gli insulti dei tifosi, ma non li merita. Mentre il presidente mi ha incrociato e mi ha chiesto cos’è successo: non ho saputo cosa rispondergli. Il mercato? Alcuni obiettivi non sono stati raggiunti per scelta dei giocatori, che hanno preferito accasarsi altrove».
Nel comunicato di esonero la società, come consuetuedine, ringrazia Delpiano «per il lavoro fin qui svolto e gli augura le migliori fortune per il prosieguo della sua carriera professionale». Non c’è alcun cenno riguardo al sostituto. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di Francesco Massimo Costantino, 42 anni, calabrese nativo di Milano. Nel suo curriculum a livello di squadre seniores ci sono Capo Vaticano, Belvedere, Campobello, Rossanese, Vigor Lamezia e Torres: nessuna promozione e tre esoneri in dieci campionati.
Sette giorni dopo la trasferta di Lecco il Monza ospiterà al Brianteo la Folgore Caratese. In queste due partite si potrà già valutare se la squadra biancorossa avrà la possibilità di lottare per la qualificazione ai play-off, vincendo i quali (quest’anno ci saranno solo quelli di girone) si potrebbe sperare nel ripescaggio nel caso che la battaglia in Federcalcio del neopresidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, per il ritorno al format a 60 squadre (attualmente sono 54) abbia successo.
MONZA-VIRTUS BERGAMO 1-3 (0-0)
MONZA (4-3-3): Cetrangolo; Perini, Molnar, D’Angelo, Ferrero; Tripsa (20′ s.t. Capelli), Lombardi (20′ s.t. Romeo), Uliano; D’Errico, Soragna, Palazzo (30′ s.t. Grandi). A disp.: Radaelli, Sokoli, Comentale, Cochis, Medhoun. All.: Delpiano.
VIRTUS BERGAMO (3-5-2): Bacuzzi; Meregalli, Tognassi, Deri; Mister (30′ s.t. Ravot), Redaelli, Lemma (29′ p.t. Franzoso), Morosini, Seck; Germani, Amodeo (42′ s.t. Vitali). A disp.: Pantaleo, Sberna, Valietti, Masinari, Carobbio, Lanza. All.: Madonna.
ARBITRO: Collu di Cagliari.
MARCATORI: 11′ s.t. Redaelli, 30′ s.t. Amodeo (rig.), 38′ s.t. Germani, 42′ s.t. Soragna.
NOTE: calci d’angolo 5-5; ammoniti Ferrero, D’Angelo, Germani, Deri e Amodeo; recupero 1′ e 3′; spettatori paganti 127 per un incasso di 1190 euro, abbonati circa 750 (quota non comunicata).