Salvioni è il nuovo tecnico del Monza. Colombo: “Scosso dalla contestazione”

Il Monza 1912 ha un nuovo allenatore: Walter Alessandro, detto Sandro, Salvioni. È stato presentato in conferenza stampa al centro sportivo Monzello
Il Monza 1912 ha un nuovo allenatore: Walter Alessandro, detto Sandro, Salvioni. Nato a Gorlago, in provincia di Bergamo, 62 anni fa, ha assaporato da giocatore la Serie A con la maglia del Foggia, chiudendo la carriera da calciatore in Brianza, nel Seregno, dove ha iniziato quella di tecnico.
Lunga è la lista delle società dove ha lavorato, ma molto lunga è anche quella dove o è retrocesso o è stato esonerato o si è dimesso prima. Nella prima figurano il Seregno, appunto, e poi il Crema, la Vastese, la Primavera del Parma, il Nizza, il Cosenza, l’Hellas Verona, il Lumezzane, la Calcio Caravaggese, l’Ancona, la Triestina, l’Albinoleffe e il Lugano. Al massimo ha dunque allenato in Serie B, con picco raggiunto in Francia, dove ha portato il Nizza, appunto, trascinato dall’ex biancorosso Patrice Evra, nella massima serie. A finire anzitempo sono state le esperienze al Cosenza, all’Hellas Verona, all’Albinoleffe e al Lugano, mentre è retrocesso alla Vastese, al Lumezzane e alla Triestina. La sua buona fama di allenatore è più che altro dovuta alle indubbie capacità di lavorare coi giovani: oltre a far “esplodere” Evra ha fatto esordire Mario Balotelli tra i professionisti quando aveva 15 anni e ha migliorato sensibilmente le prestazioni di Alessandro Matri, entrambi quando lavorava a Lumezzane; inoltre non si è certo cattivi insegnanti se il Parma di Calisto Tanzi lo ha tenuto sulla panchina della Primavera per un lustro.
Sandro Salvioni ha dunque sostituito a Monza l’esonerato Alessio Delpiano, che dopo 20 partite ha lasciato la squadra al nono posto in classifica. I motivi dell’allontanamento del tecnico di Pradalunga e gli sviluppi successivi li ha raccontati in conferenza stampa il presidente Nicola Colombo: “Mi è dispiaciuto molto interrompere il rapporto con Delpiano. Veniva dalla vittoria di un campionato di Serie D e confidavo che con lui si fosse intrapreso un percorso lungo. Invece la sconfitta casalinga con la Virtus Bergamo per 3-1 mi ha fatto cambiare idea. Ho spiegato a Delpiano al telefono i motivi dell’esonero. Già in casa col Sondrio avevo visto una squadra spenta. Dopo quello 0-0 avevamo discusso e infatti si era vista una squadra diversa, che aveva ottenuto cinque vittorie e un pareggio. Quella di domenica scorsa, però, non è stata solo la terza sconfitta consecutiva: ho visto una squadra imbarazzante, tornata indietro nella mentalità di due mesi. Per questo ho subito una contestazione pesante che non dimenticherò mai. Sono uscito scosso dallo stadio. A Delpiano ho detto che o i giocatori non lo seguivano o lui non era in grado di dare la giusta carica alla squadra. Mi sono riunito un paio d’ore col direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri e col vicepresidente Carmine Castella. Io ho proposto di affidare l’incarico a Fulvio Saini (a questo punto Salvioni si è girato verso il “diesse” e gli ha sussurrato: “Chi??”, ndr). Il d.s. ha invece avanzato la candidatura di Salvioni. Io non lo conoscevo bene, ma dopo che mi sono state spiegate le sue caratteristiche sia a livello umano che tecnico-tattico sono stato convinto a ingaggiarlo, anche perché riteniamo che ci sia bisogno di un allenatore d’esperienza. Domenica quando l’abbiamo cercato era a Messa, ma mezz’ora dopo che era finita era già qui a Monza a parlare con tanta voglia di lavorare. Ha molto entusiasmo e sono già contento della scelta. Salvioni per il Monza è un lusso”.
Antonelli Agomeri ha raccontato di aver “avuto Salvioni come allenatore in due diversi momenti della carriera. A 20 anni mi ha aiutato nella crescita a Cosenza e così quando anni dopo è arrivato a Trieste sono stato agevolato. Salvioni è uno che cambia la carriera dei giocatori giovani, come lo sono quelli del Monza. Lui è quello che può cambiare la testa a molti di loro. Perché ormai c’era scontentezza nell’ambiente per come si affrontavano le partite e nessun entusiasmo quando si vinceva”.
Salvioni ha affrontato il discorso partendo da lontano e avrebbe trascorso tutta la sera a parlare di calcio: “Tutte le domeniche vado a vedere una partita di calcio e lo faccio pagando il biglietto. Cosa dire di me? Mi piace lavorare. Ho una passione sfrenata per il calcio. Già a 13 allenavo una squadretta che si chiamava Diavoli Rossi. Mi è sempre piaciuto aggiornarmi, anche dopo molti anni che allenavo ad alti livelli. A questo proposito devo dire che non è vero quello che si legge su molti siti internet e cioè che sarei stato esonerato molte volte: in realtà spesso mi sono dimesso io. Il sistema di gioco? Si parte col 4-4-2. Non mi piace vedere le punte spalle alle porte e mi piace vederle una di fianco all’altra, non una dietro all’altra. Andrea D’Errico è il giocatore che fa per me, perché mi piace adattare il 4-4-2 al 4-3-1-2 nei momenti di bisogno. Oggi (ieri, ndr) ho chiesto ai ragazzi di svolgere due allenamenti, perché le gambe vanno se c’è la testa che lo vuole. Quando è finito il secondo, qualcuno di loro si è messo a ridere: li ho ripresi perché si deve tornare negli spogliatoi ancora con la concentrazione alta, altrimenti a ridere saranno gli avversari la domenica. Questa è una delle tante cose che voglio insegnare ai giocatori: certamente non potrò risolvere i problemi del Monza in qualche giorno. Cosa penso della regola dell’obbligo di far giocare alcuni ‘Under’? Rispondo dicendo che purtroppo conosco troppi giovani che per la delusione di una carriera interrotta una volta che non erano più ‘Under’ si sono buttati nel calcio a 5. Se è giusto che uno degli ‘Under’ sia il portiere? Sì, sono d’accordo con questa scelta. Cosa posso fare per far tornare i monzesi al Brianteo? Contano i risultati, però se si giocasse bene al calcio e la squadra facesse divertire, qualcuno lo si può già riportare allo stadio. I miei battibecchi coi giornalisti? I giornalisti non seguono gli allenamenti… Lavorando così non vedono le differenze tra un allenatore e l’altro”.
Con Delpiano è andato via da Monza il suo secondo, Giacomo Ferrari. Salvioni ha portato con sé per sostituirlo Fabio Cinetti, ex biancorosso nelle stagioni 1992/93 e 1994/95. “Cinetti è stato mio giocatore alla Vastese, al Nizza e alla Calcio Caravaggese” ha spiegato il neoallenatore.
Colombo ha approfittato della conferenza stampa per parlare anche di altro, a cominciare dal ruolo di Roberto Antonelli e Giorgio Vitali, rispettivamente ex giocatore e allenatore del Monza (attualmente osservatore del Milan) ed ex direttore sportivo biancorosso. “Ribadisco che Antonelli è solo un amico che ha agevolato la mia decisione di far rinascere il Monza – ha sottolineato – Al centro sportivo Monzello si occupa solo di questioni ‘spicce’ d’ufficio. Non ha un ruolo di ‘governatore ombra’. Non ha alcun tipo di impatto sulle nostre decisioni. Vitali è un osservatore del Monza, ma anche lui non ha avuto alcun tipo di impatto nelle scelte fatte. È molto spiacevole che vengano additati come responsabili delle scelte fatte nel Monza, nel bene e nel male. Tengo inoltre a sottolineare che in tanti al Monza prestano la loro opera gratuitamente”.
Antonelli, presente alla conferenza stampa, ha voluto dire la sua: “È da dieci anni che sono fuori da questo tipo di calcio e dunque non mi sono mai permesso di intromettermi nelle decisioni. Ho solo dato una mano a Ernesto Peroncini a organizzare il settore giovanile del nuovo Monza. Con le dicerie si sgretolano società come quella messa in piedi con grandi sacrifici da Colombo. Questa è una società composta da persone serie e competenti. Ne approfitto per fare i complimenti agli ultras, che fino a questo momento si sono mostrate come le persone più corrette. Hanno dimostrato attaccamento ai colori del Monza. Criticare Colombo è la cosa più ignobile che si possa fare in questo momento”.
Colombo ha ripreso la parola per parlare di futuro: “Mi aspettavo che oggi il Monza fosse nei primi 5 posti in classifica perché ho l’ambizione di qualificarmi per i play-off, possibilmente in alto, e poi di vincerli. Anche perché si è aperta la possibilità di essere ripescati in seguito all’elezione di Gabriele Gravina a presidente della Lega Pro. Il mercato? Stiamo cercando una punta: domani (oggi, ndr) cercheremo di convincere un giocatore del Pontedera (l’italo-albanese Rivolino Gavoci, ndr) a indossare la nostra maglia. Noi siamo la sua prima scelta in Serie D, ma è richiesto in terza serie. Se poi dovesse capitare qualche buona occasione per altri giocatori cercheremo di non perderla. A parte l’attaccante del Pontedera, gli eventuali prossimi rinforzi saranno presi d’accordo col nuovo allenatore”.
Colombo ha poi ammesso lo sforamento del budget previsto di 450mila euro, al netto dei 350mila euro spesi per l’acquisto del compendio mobiliare e del compendio immateriale del fallito Monza Brianza 1912 e per l’ammissione diretta al campionato di Serie D saltando le categorie inferiori. “Però stiamo lavorando sul fronte dei ricavi – ha evidenziato – con il coinvolgimento di sponsor che, come sarà stato notato, sono aumentati”.
Infine, riguardo alla situazione dello stadio Brianteo, ha dichiarato: “Sarebbe bello tornare a giocare al ‘Sada’. Ma lo stadio vecchio ha problemi logistici importanti. E poi sarebbe un peccato lasciare morire il Brianteo. Che invece vedrete già molto vivo, almeno sugli spalti, in primavera: cercheremo di battere il record di presenze di bambini in uno stadio con indosso la maglia della squadra di casa. Ne dovremmo portare 2mila”.
Intanto il Direttivo del Monza Club ha pubblicato un comunicato sulla propria pagina Facebook. Questo il testo: “Il Monza Club saluta con affetto e stima Alessio Delpiano, persona squisita e grande professionista che ha dimostrato di avere nel cuore i nostri amati colori, ma che purtroppo non è riuscito a trasmettere questi valori a dei giocatori che si sono dimostrati salvo rarissime eccezioni, ancora una volta, indegni della gloriosa maglia che hanno l’onore d’indossare.
Al neo ‘mister’ Walter Alessandro Salvioni auguriamo maggior fortuna nell’arduo compito di dare ad una squadra di smidollati, dediti ognuno a coltivare il proprio interesse a discapito del bene comune, un’anima prima ancora che un gioco, perchè sia chiaro a tutti che il Monza in Serie D gioca sempre e solo per vincere per perseguire, fino a che la matematica non dirà il contrario, l’obbiettivo di ritornare tra i professionisti, magari anche passando da un ripescaggio raggiunto dall’ultima posizione utile per i play off.
Alla società, di cui accettiamo le decisioni, chiediamo di far maggior chiarezza sul profilo del signor Roberto ‘Dustin’ Antonelli perchè dall’esperienza nefasta di governatori ombra che fanno e disfano ma non ci mettono la faccia ci siamo già passati.
Infine si è deciso ‘solo per la maglia’ di partecipare alla trasferta di Lecco: ritrovo domenica alle 13 presso la nostra sede di viale Libertà 33″.