Guardia di Finanza, il progetto della nuova caserma riprende quota

La nuova caserma dovrebbe sorgere in un’area sita in via Montevecchia che richiede però un procedimento di bonifica date le condizioni del terreno.
La nuova “casa” delle fiamme gialle dovrebbe sorgere in un’area sita in via Montevecchia che, allo stato attuale, richiede però un procedimento di bonifica date le condizioni del terreno.
L’area identificata, di proprietà demaniale, è oggetto di un accordo di programma promosso dalla Regione Lombardia che prevede la realizzazione della caserma con oneri a carico del soggetto attuatore privato: la ImmobiliarEuropea S.p.A. Un progetto, quello della nuova struttura, che risale al 2001 e ammonta a circa 12milioni di euro. Nel dicembre scorso è giunto il “Resoconto indagini ambientali e la proposta Piano di Caratterizzazione” di un’area posta in via Montevecchia nel comune di Monza, al quale ha fatto seguito una conferenza di servizi (svoltasi in data 16 febbraio 2016) che ha espresso parere favorevole con prescrizioni al Piano di caratterizzazione presentato.
La vicenda della caserma della Guardia di Finanza è iniziata nel 2001, quando l’ex giunta municipale firmò un accordo di programma che prevedeva la realizzazione di una nuova sede nel giro di cinque anni e nel frattempo impegnava l’amministrazione a versare il canone (180 mila euro all’anno) per villa Crivelli. Il progetto, tuttavia, legato a doppio filo alla costruzione di un nuovo centro commerciale, è rimasto fermo al palo a causa di una serie di ricorsi e contro ricorsi. Nel 2005 il contratto è scaduto e le fiamme gialle hanno occupato i locali della villa in regime proroga. Per uscire dall’impasse, l’ex giunta di Marco Mariani aveva aperto una trattativa per acquistare la tenuta. L’idea era di sfruttarla per allestire un polo culturale una volta che la Guardia di Finanza si sarebbe trasferita, ma l’operazione si è arenata di fronte alla differenza di prezzo. La proprietà chiedeva 11 milioni di euro, a fronte di una valutazione dell’ufficio tecnico erariale di otto.
Ora il progetto ha ripreso la sua corsa e entro 6 mesi dovrà inoltre essere presentata agli enti l’Analisi di Rischio o il Progetto di Bonifica e messa in sicurezza.