Inchiesta ‘Smile’, Pd: “A pezzi l’immagine della sanità lombarda “

17 febbraio 2016 | 07:27
Share0
Inchiesta ‘Smile’, Pd: “A pezzi l’immagine della sanità lombarda “

Subito molte le critiche e i commenti a questa vicenda, a partire dal consigliere del Pd in Regione Lombardia, Enrico Brambilla, vimercatese ed ex sindaco della città brianzola.

L’operazione “Smile” ha colpito il settore sanità di Regione Lombardia: fra le persone con l’obbligo di dimora ci sono anche Pietro Caltagirone, ex direttore dell’ospedale di Vimercate e l’ex direttore amministrativo dell’azienda di Desio e Vimercate, Isabella Galluzzo.

Subito molte le critiche i commenti a questa vicenda, a partire dal consigliere del Pd in Regione Lombardia, Enrico Brambilla, vimercatese ed ex sindaco della città brianzola:

“Ancora oggi in consiglio regionale abbiamo chiamato in causa Maroni per il suo ruolo di garante e assessore a interim della sanità – afferma Enrico Brambilla del PD – già un mese fa avevamo chiesto conto della vicenda Mantovani, e lui aveva detto che questo non inficiava la sanità lombarda. I dubbi riguardo a questa tipologia di appalti li avevamo sollevati già un anno fa in un’interrogazione. In questo caso ritengo che non abbia funzionato l’organismo di controllo interno. Da questa vicenda la sanità lombarda esce con un’immagine deleteria.”

Ad attaccare la Regione anche il Movimento Cinque Stelle:

“E’ doveroso che le opposizioni presentino una mozione di sfiducia a Maroni per salvare la faccia alla Lombardia. Non è la regione la sola parte offesa da questi arresti: i veri offesi e umiliati sono i lombardi. Maroni e la sua maggioranza devono andare a casa. Se i cittadini hanno una pessima opinione dell’Istituzione regionale, e da Roma vogliono asfaltarci, è tutto merito vostro. La politica ha bisogno di uomini onesti, come è onesta la persona che ha segnalato il caso. Maroni ha fallito: si torni a votare nell’interesse dei cittadini”, così Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia, sull’arresto del consigliere regionale Fabio Rizzi.

Nel pomeriggio di martedì è intervenuto in aula anche il presidente della regione, Roberto Maroni, che ha dichiarato:

“Sono molto “incazzato” per quello che è successo, perché, fermo restando la presunzione di innocenza, il lavoro che da anni stiamo facendo per garantire trasparenza, efficienza e una spesa più bassa viene infangato da azioni come queste”.

Ben diverso il parere invece del leghista Romeo che parla invece di un caso isolato che non danneggia il sistema sanitario lombardo.

“Gli arresti di oggi non siano utilizzati per gettare fango sulla Sanità lombarda, che resta senza dubbio la migliore d’Italia. Aggiungo poi che la nostra riforma sanitaria, che ha ottenuto anche l’apprezzamento del governo, prevede un forte inasprimento dei controlli a garanzia della trasparenza delle procedure e quindi dei cittadini.”