Nuova Esselunga: già 450 firme per dire stop al cemento

10 febbraio 2016 | 15:19
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Nuova Esselunga: già 450 firme per dire stop al cemento

Una petizione online per chiedere ad Esselunga di «rivedere le politiche per la scelta dei siti dei suoi futuri insediamenti evitando di costruire su aree ancora naturali»

Una petizione online per chiedere ad Esselunga di «rivedere le politiche per la scelta dei siti dei suoi futuri insediamenti evitando di costruire su aree ancora naturali o di pregio culturale o storico». Questo è l’oggetto della richiesta posta nero su bianco sul sito Change.org, pagina internet per le petizioni, che in poche settimane ha superato le 450 firme.

L’idea parte da Concorezzo, e più precisamente dall’ambientalista Roberto Brambilla, che chiede a Esselunga di «essere coerente con il suo Codice Etico impiegando responsabilmente le risorse, assumendo come scopo uno sviluppo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e dei diritti delle generazioni future». Il fondatore della Lista civica italiana chiede inoltre di non aggiungere altro cemento alla nuova Esselunga di Monza in viale Libertà. La preoccupazione esposta da Brambilla è dunque quella che il quartiere tra via Libertà e viale Stucchi possa espandersi ancora con nuove costruzioni e nuovo consumo di suolo.

LA PETIZIONE – E così, aperta da poche settimane, nella petizione ci è fenito anche il nuovessimo supermercato di Bernardo Caprotti. La ragione la spiegano tra le pagine web gli stessi promotori della iniziativa: «Si stratta di un territorio unico dal punto di vista ecologico perché a pochi metri dalla costruzione c’è uno dei nodi strategici del “Corridoio Ecologico” individuato dalla Provincia di Milano per unire da est a ovest tutti i parchi che stanno tra l’Adda e il Ticino: in questo caso il nodo é strategico perchè lì vicino il corridoio diventa filiforme a causa della eccessiva urbanizzazione».

Ma le preoccupazioni non giungono solo da Concorezzo, anche a Monza si discute nelle zone limitrofe per la questione traffico. In futuro è prevista la realizzazione da parte del comune di Monza di un sottopasso ma prima di allora i residenti della zona temono che il flusso viabilistico non diminuisca.