“Smile”, Maroni: “La buona sanità deve prevalere grazie agli onesti”

Continuano le reazioni da parte della politica lombarda dopo la raffica di arresti avvenuta ieri e legata agli appalti di servizi odontoiatrici per la sanità Lombarda.
Continuano le reazioni da parte della politica lombarda dopo la raffica di arresti avvenuta ieri e legata agli appalti di servizi odontoiatrici per la sanità Lombarda.
Ieri pomeriggio in aula del consiglio regionale il presidente Maroni si era detto “incazzato” per quanto successo e per il coinvolgimento di Fabio Rizzi, da sempre molto vicino al governatore e firmatario dell’ultima riforma sanitaria lombarda. Oggi il presidente Maroni ha twittato sul suo account twitter: “Questa e’ la buona sanita’ di Regione Lombardia, che faro’ prevalere con l’aiuto degli onesti”. Una promessa per cercare di dare un’immagine migliore della sanità regionale la quale negli ultimi mesi è stata duramente colpita dalle inchieste della magistratura.
“Se il Presidente Maroni dice testualmente di essere “incazzato”, si figuri come siamo arrabbiati noi che da tre anni veniamo irrisi continuamente quando denunciamo in questa Aula che queste situazioni non sono più giustificate e giustificabili. Lei – ha detto Ambrosoli rivolgendosi direttamente al Presidente Maroni – era ed è molto vicino a Fabio Rizzi, troppo facile scaricarlo oggi in questa Aula. I primi controlli spettano sempre alle persone più vicine, lei non ha controllato Fabio Rizzi. Il segno evidente della sua inadeguatezza, Presidente Maroni, è che lei non sa usare la ramazza a cui fa ogni volta appello solo a parole”.
Di diverso tono il parere di Claudio Pedrazzini di Forza Italia:
“Sono rimasto stupito dell’arresto di Fabio Rizzi, e mi auguro possa dimostrare la sua correttezza, anche se da quanto si apprende, purtroppo, la gran parte delle contestazioni che gli vengono rivolte non sono estranee al suo incarico in Regione. Per quanto riguarda gli episodi che coinvolgono singole aziende sanitarie, ho già richiesto al Presidente Maroni, che è anche Assessore alla Salute, di effettuare i necessari approfondimenti. Resto comunque fermamente contrario alla custodia cautelare, cui è inutile ricorrere sia quando si hanno in mano prove certe e che meri indizi”.
A difesa di Maroni e della giunta lombarda si è schierato anche Riccardo De Corato, rappresentante in consiglio regionale per Fratelli d’Italia:
“Noi confermiamo la fiducia a Maroni perché quello che è capitato oggi con gli arresti è un problema giudiziario e non politico e dunque va affrontato in modo giudiziario. La riforma sanitaria poi non c’entra nulla: la riforma, inclusa la grande novità dell’Agenzia di controllo, non è ancora partita, dunque non può essere messa sul banco degli accusati. Oggi lo si fa solo strumentalmente, ma non va dimenticato che quella riforma è stata fatta qui da tutti noi, opposizioni incluse”.