Avis in classe con il “Progetto scuola”: intervista esclusiva a Elisa e Nicholas

Partito a novembre 2015 il progetto ha già raggiunto 19 classi di sei comuni diversi brianzoli, per un totale di circa 400 studenti.
Donatori non si nasce, ma si diventa. L’Avis provinciale di Monza e Brianza ha avviato quest’anno il suo “Progetto Scuola“, un’idea che nasce dal desiderio di abituare i bambini, fin da piccoli, all’importanza della donazione del sangue. “La solidarietà al primo posto”, queste le parole dei due giovani volontari Elisa Pacino e Nicholas Marelli che hanno in carico l’iniziativa e a cui abbiamo dedicato un’intervista esclusiva.
Tra le novità del 2015 presentate durante l’ottava riunione provinciale di AVIS, tenutasi sabato 19 marzo 2016 a Lissone, il “Progetto Scuola” (clicca qui per i dettagli sulla riunione). Partito a novembre 2015 ha già raggiunto 19 classi di sei comuni diversi, per un totale di circa 450 studenti. Interessati gli alunni dalle scuole elementari, soprattutto le classi quinte, alle scuole superiori di terza, quarta e quinta, passando per la terza media. I volontari sono stati, dunque, impegnati per 14 giorni ed un totale di 64 ore. Il programma per i prossimi mesi resta fittissimo: altri 18 giorni di lavoro, in 23 classi con 645 alunni. Ben 1087 gli studenti che saranno stati coinvolti al termine di aprile.
“Il bilancio di questi primi mesi è molto positivo: le maestre sono felici del nostro intervento ed i bambini chiedono quando possono iniziare a donare. Abbiamo riscontrato molto interesse ed è per questo che andremo avanti fino alla fine di aprile”, ha raccontato con una certa soddisfazione Nicholas Marelli, classe 1995, volontario che si occupa del progetto per quanto riguarda le scuole medie e superiori.
“Mi ha colpito molto una ragazzina delle medie che mi ha chiesto se, pur essendo minorenne, può iniziare a donare il sangue con l’autorizzazione scritta del genitore. Le ho detto che non è possibile, ma è stato molto bello scoprire che fosse già interessata alla donazione!” ha spiegato Elisa Pacino. Elisa, 28enne, si occupa soprattutto delle scuole elementari.
In dettaglio il progetto viene articolato in due modi diversi, dividendo gli studenti per fasce d’età. Ai bambini delle scuole elementari vengono sottoposti due incontri da due ore ciascuno. “La prima sessione è più coinvolgente e piace molto ai piccoli studenti – racconta Elisa – perchè sono molto competitivi e sono chiamati ad una sfida in palestra in tre fasi in cui vengono spiegati loro la grande e la piccola circolazione, i componenti del sangue ed infine i gruppi sanguinei”. Al termine dei giochi in palestra, viene consegnato un piccolo libro, “L’amico sangue”, in cui sono contenute le nozioni appena apprese e che i bambini sono invitati a ripassare per affrontare il “quizzone” del secondo incontro. Durante il quiz gli alunni, divisi per squadre, rispondono a delle domande e, ad ogni risposta corretta, ricevono un pezzo di puzzle. “Alla fine ogni squadra si accorge della mancanza di un solo pezzo per formare la mascotte di AVIS, questo per insegnare loro collaborazione e solidarietà, due dei valori fondamentali di AVIS” precisa Elisa Pacino.
I ragazzi di scuole medie e superiori, invece, vengono coinvolti in due incontri di un’ora ciascuno. La prima lezione, con il supporto di slides, introduce gli studenti ad argomenti tra cui AVIS, la donazione di sangue, la solidarietà e la lotta contro il bullismo. La seconda ora lascia spazio a dubbi, domande e curiosità dei ragazzi. “Solitamente racconto la mia prima esperienza di donazione. I ragazzi, soprattutto quelli di quarta e quinta superiore, si avvicinano all’età per donare e sono molto soddisfatto di vedere che sono interessati alle attività che propongo loro” ha aggiunto Nicholas Marelli.
“Una volta è capitato che, per motivi organizzativi, un incontro presso la scuola media sia durato un’ora e mezza invece di una sola ora. Per questo, ho proposto ai ragazzi un piccolo gioco: ho chiesto loro di scrivere su un foglio il dono più bello fatto e ricevuto. Molto interessante quello che è emerso dalle risposte, tutte molto materiali. I bambini hanno avuto occasione di riflettere per più di venti minuti su come un piccolo dono possa avere un grande valore” questo uno degli aneddoti raccontati da Nicholas.
“Ci teniamo molto a ringraziare le AVIS comunali che si sono organizzate con le scuole per portare il nostro progetto nelle classi. A livello di AVIS provinciale siamo contenti di poter essere di supporto ai comuni brianzoli” concordano Nicholas ed Elisa.