La passione per il vino è rosa: donne sommelier in Brianza +25%

11 marzo 2016 | 00:59
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La passione per il vino è rosa: donne sommelier in Brianza +25%

Nell’ultimo corso di sommelier di primo livello hanno quasi raggiunto i colleghi maschi. Su 76 iscritti, 35 infatti sono donne.

Le donne stanno raggiungendo gli uomini per numero di iscrizioni ai corsi, vengono promosse agli esami di sommelier con voti sempre più alti e partecipano con più assiduità ai seminari di approfondimento. Sono le donne sommelier che nella delegazione AIS (Associazione Italiana Sommelier) di Monza e Brianza sono le vere protagoniste, anche nel direttivo.

“La presenza femminile – commenta Fabio Mondini, Delegato AIS di Monza e Brianza – è diventata nell’ultimo biennio un fenomeno sempre più radicato all’interno della nostra delegazione di Monza. Le donne sommelierin Brianza sono aumentate negli ultimi due anni del 25% e nell’ultimo corso di Donne-Sommelier-Brianza-1sommelier di primo livello attualmente in atto hanno quasi raggiunto i colleghi maschi. Su 76 iscritti, 35 infatti sono donne. Si tratta di un fenomeno che ricalca l’andamento nazionale sempre più spostato verso le nuove generazioni e il mondo femminile. A mio parere esiste poi una particolare predisposizione delle donne nei confronti del mondo della sommellerie relativamente le tecniche di degustazione dove il genere femminile evidenzia un olfatto superiore rispetto a quello dei colleghi uomini”.

E se in Brianza le donne sono sempre più protagoniste del mondo e della passione per il vino, sono circa 200 le sommelier AIS in regola con la quota associativa, anche a livello nazionale la situazione è simile: l’associazione Donne del vino ha comunicato recentemente che è donna il 41% dei consumatori di vino, le produttrici oggi rappresentano oltre il 30% delle aziende italiane e che le sommelier hanno superato il 40%.

“Nei ristoranti – afferma Michela Nardin, direttore dei corsi AIS di Monza eBrianza – sempre più spesso la carta del vino è consegnata in mano alle donne cui spetta anche l’ultima parola sulla bottiglia da aprire nel corso della cena. Si tratta di un fenomeno a mio parere positivo che contribuisce ad abbattere il tabù che voleva il vino un elemento di competenza maschile. I numeri parlano chiaro e descrivono come la passione per l’enologia sia, in primo luogo aumentata (a Monza negli ultimi due anni i sommelier AIS sono aumentati del 20%), e sia diventata trasversale e paritaria anche a livello generazionale. I sommelier in Lombardia con meno di 30 anni che frequentano i nostri corsi hanno raggiunto quota 20% mentre il 30% hanno una età compresa tra i 30 e 40 anni. L’andamento è dunque sempre più spostato verso le nuove generazioni e verso le donne”.