Lea Garofalo, Enrico Ruggeri racconta la sua storia su Radio 24

Per la festa della donna, Enrico Ruggeri racconta la storia di Lea Garofalo e della figlia Denise.
A una donna particolarmente coraggiosa Enrico Ruggeri dedica la puntata de Il Falco e il Gabbiano in onda proprio l’8 marzo alle 15.30 su Radio 24.
Una donna che ha avuto il coraggio di dire di no, che ha saputo ribellarsi alla cultura della paura, della violenza della malavita. Stiamo parlando di Lea Garofalo, una donna che si ribella alla cultura malavitosa nella quale è nata e cresciuta in Calabria. Una testimone di giustizia uccisa a soli 35 anni dalla ’ndrangheta, bruciata e sepolta a Monza. Loha fatto per i suoi ideali, ma soprattutto per la figlia Denise, per assicurarle un destino diverso dal suo.
Originaria di Petilia Policastro, un piccolo comune in provincia di Crotone, in Calabria, Lea cresce in una famiglia malavitosa. Il padre è stato ammazzato quando aveva solo nove mesi ed è proprio la nonna che le insegna la dura legge della ‘ndrangheta. Le dice “Lea, il sangue si lava col sangue”. Il fratello Floriano è un boss di Petilia Policastro e dalla Calabria muove i fili dello spaccio a Milano, dove lei si trasferisce per amore a soli 14 anni.
Trasferitasi per scappare da una realtà che non sopportava, Lea Garofalo ritrova a Milano la stessa realtà lasciata in Calabria. Nel 1996, a 22 anni decide, di lasciare e denunciare Carlo Cosco, boss malavitoso dedito al traffico di cocaina, suo compagno e padre della figlia Denise. Ma certi uomini, certe famiglie, certe realtà non si possono lasciare e Lea paga con la vita la sua ribellione, la sua denuncia.Il 24 novembre 2009 Lea Garofalo viene barbaramente uccisa bruciata e sepolta a Monza, ma non messa a tacere. Il suo coraggio passa alla figlia Denise che denuncia il padre e porta allo scoperto il terribile delitto.
È la storia di due donne coraggiose quella che racconta Enrico Ruggeri l’8 marzo a Il Falco e il Gabbiano in onda alle 15.30 su Radio 24. La storia di due donne che pur pagando un prezzo altissimo ottengono un risultato quasi impossibile: tutti gli assassini di Lea finiscono all’ergastolo e la sentenza apre la strada a tantissime altre donne, vittime silenziose di una realtà apparentemente imbattibile.
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