Teatro Manzoni, Ferruccio Filipazzi racconta il suo spettacolo per famiglie

18 marzo 2016 | 15:59
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Teatro Manzoni, Ferruccio Filipazzi racconta il suo spettacolo per famiglie

MB News ha intervistato l’attore di “La notte dei racconti”, in scena al Teatro Manzoni di Monza domenica pomeriggio e, in esclusiva per le scuole, lunedì mattina.

In occasione della Festa del papà e della Giornata internazionale del teatro per i bambini, il Teatro Manzoni di Monza presenta La notte dei racconti, uno spettacolo di parole, musica e disegni pensato per i bambini dai 5 ai 10 anni. Sul palco ci sarà l’attore, cantautore e regista Ferruccio Filipazzi, che si esibirà domenica 20 marzo alle ore 16.00 e lunedì, in una speciale matinée dedicata alle scuole. Filipazzi, accompagnato dai disegni creati da Massimo Ottoni, racconta di una vacanza al lago, in campeggio, tra padre e figlio. Il figlio fa una domanda, il padre risponde con una storia: mentre i due guardano le stelle i racconti si annodano uno all’altro, dalla creazione della Terra e di Adamo ed Eva fino a Caino e Abele, dal giardino dell’Eden all’arca di Noè.

«L’idea per La notte dei racconti nasce a Lucca due anni fa, quando, con Ottoni e un violoncellista, abbiamo vinto il Festival dei Teatri del Sacro con uno spettacolo intitolato La genesi – racconta Filipazzi -. Ho capito che mi sarebbe piaciuto trovare il modo di raccontare ai bambini episodi della Bibbia: sono orgoglioso di essere uno dei pochi che riesce ad affrontare con loro temi difficili e importanti. Nel mondo, così come dentro di noi, coesistono il bene e il male, la morte, la sofferenza, tante cose brutte… ma non raccontarle sarebbe un errore. Sono storie che magari al momento possono spaventare, ma che poi si risolvono». Lo spunto per la cornice delle storie, invece, il padre e il figlio in vacanza al lago, trova le sue radici nell’infanzia dello stesso Filipazzi: «Sarà che il teatro è terapeutico – scherza -, ma io in questo spettacolo più che ricostruire il rapporto con mio figlio ricordo quello con mio padre, che faceva il musicista. Ero un bambino milanese, mio padre concepiva le vacanze solo al lago, e solo con un campeggio selvaggio: chiedevamo al proprietario il permesso di accamparci sul suo terreno e piantavamo la tenda».

Ad accompagnare la parole di Filipazzi ci saranno anche i disegni di Ottoni, creati al momento con la sabbia, gli acquerelli e altre tecniche. «È bravissimo, straordinario – afferma il regista -. In più la macchina da presa lo riprende in modo che non si vedano le mani, e le immagini, che al Manzoni saranno proiettate su un grandissimo telo nero, sembra che si costruiscano da sole. Sarà magico».