“Amo l’Italia, ma vi spiego perchè in Ungheria si cresce meglio una famiglia”

24 aprile 2016 | 11:02
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“Amo l’Italia, ma vi spiego perchè in Ungheria si cresce meglio una famiglia”

Laszlo Krutek, insegnante di Yoga e Pilates, lascia l’Italia perché in Ungheria si vive meglio e sopratutto ci sono più agevolazioni per una giovane famiglia.

Lascia l’Italia perché in Ungheria si vive più sereni. Laszlo Krutek, classe 1978, ungherese di nascita, ma italiano di adozione ha deciso di invertire la tendenza della fuga di cervelli: dopo 16 anni ritorna in patria.

Molti i motivi di questa decisione, uno prima di tutti: gli incentivi per le famiglie con figli piccoli. In Ungheria, la madre resta con i bambini fino ai tre anni di età, questo è reso possibile da un periodo di maternità molto più lungo rispetto ai cinque mesi italiani. Un grande aiuto dallo Stato, arriva anche nel pagamento dell’affitto della casa che per un anno e mezzo dalla nascita dei figli è coperto sempre da entrate statali. “In Italia abbiamo deciso che la mia compagna non lavorasse perché l’asilo nido costa caro e, con due bambini, saremmo finiti a spendere tutto il nostro stipendio in asilo nido”, ha precisato Laszlo.

Trentasettenne di Oreno, Laszlo Krutek è un insegnante di Yoga e Pilates e padre di due figli di 15 mesi e due anni e mezzo. Dopo una laurea in Scienze Motorie conseguita in Ungheria, dei periodi di studio in Portogallo, Thailandia ed India, è giunto in Italia nel 2000 con la nazionale di ciclismo ungherese, vivendo per un breve periodo in Toscana. Si trasferisce, poi, a Milano dove consegue un Master in Management e Gestione dello Sport ed inizia la sua attività da insegnante in diverse palestre, fino ad arrivare ad Oreno, dove vive con la sua famiglia.

Tra le ragioni che hanno spinto la famiglia a questa decisione, c’è anche la lontananza dei parenti “Non voglio che i miei figli abbiano una Nonna Skype invece di una nonna Maria come i loro coetanei italiani”, ha continuato Laszlo. “Andiamo in Ungheria durante le vacanze, appena possiamo, ma i nostri figli considerano più nonni i nostri vicini di casa, Ernesto e la moglie!”.

“Cosa mi mancherà di più dell’Italia? Sicuramente le piazze che la domenica mattina si riempiono di sciure che chiacchierano e si divertono tra di loro creando un’atmosfera molto familiare e piacevole”, ha raccontato Laszlo con una padronanza del dialetto brianzolo quasi disarmante. “Per molti aspetti, l’Ungheria è molto indietro rispetto all’Italia; lì una persona in pensione non fa nulla, mentre qui va all’Università della Terza Età, va in gita con gli amici, fa lunghe passeggiate e corsi in palestra”, ha continuato.

“Nel mio Paese d’origine, spero che la mia esperienza mi aiuti a portare avanti la mia attività di istruttore di Yoga, ma nel caso non dovesse essere così, c’è una grande richiesta di insegnanti di italiano, sono pronto ad adattarmi!”, questo l’augurio dell’italo-ungherese per sé e per il suo futuro.

Davanti alla canonica domanda “Tornerai in Italia?”, Laszlo risponde sorridendo “Certo, le mie vacanze estive le farò al Lago di Garda. Non ho detto che andrò al mare per un semplice motivo: provate a guardare la faccia dei vostri bimbi appena usciti dal mare, pieni di sale, e confrontatela con quella di quando escono dal lago…”