Mezzago: a palazzo Archinti raddoppiano i coperti del ristorante della sagra

Partiti gli appuntamenti del maggio mezzaghese e la sagra degli asparagi di Mezzago che quest’anno ha coinvolto la città in tutte le sue realtà.
Partiti gli appuntamenti del maggio mezzaghese e la sagra degli asparagi di Mezzago che quest’anno ha coinvolto la città in tutte le sue realtà.
La 57esima edizione della sagra mezzaghese promette di essere una delle più partecipate e coinvolgenti degli ultimi anni. Innanzitutto per la produzione dell’alimento che è al centro di questa sagra: l’asparago rosa di Mezzago. La coltivazione quest’anno è stata ottima e lo sarà ancora di più negli anni a venire, come ci spiega Alessio Colnago, il giovane presidente della Pro Loco cittadina: “La produzione conclusasi due settimane fa è stata abbondante e con un prodotto di prima qualità, che tutti i mezzaghesi e chiunque si recherà alla sagra potrà assaggiare – afferma Colnago – . Nel 2016 saranno quattro i punti di ristoro della associazioni cittadine dove poter gustare il prodotto, a cui si aggiungono anche due ristoranti.”
E da quest’anno con un palazzo Archinti completamente rinnovato i golosi potranno trovare anche una sala per cenare ampliata con circa 250 coperti che dovrebbero eliminare qualsiasi tipo di coda e rendere per tutti l’attesa molto meno lunga. La grande richiesta ha creato nelle passate edizioni anche lunghe code: un problema che ormai si può dire risolto.
A dare supporto a tutti i volontari quest’anno ci saranno anche i richiedenti asilo che si trovano a Mezzago: “Abbiamo deciso di farci aiutare da chi è ospite nella nostra città e che può avere un’occasione per sentirsi parte di una comunità aiutandoci in questa grande festa che è la sagra degli Asparagi – continua Colnago – I migranti ci aiuteranno in cucina e anche, per chi conosce già qualche parola di italiano, nella distribuzione ai tavoli delle pietanze.”
I prodotti che gli ospiti potranno trovare sulla loro tavola vengono acquistati dai produttori locali e dai Gas cittadini a prezzi equi e rispettosi del lavoro di chi produce questi ortaggi. Anche il vino presente sulle tavole delle sagra proviene da produttori di fiducia, che vengono pagati con prezzi equi e che producono vino con metodi di produzione biologica.