Scatta lo sciopero dei metalmeccanici: protesta davanti a Confindustria #video #foto

20 aprile 2016 | 23:54
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Scatta lo sciopero dei metalmeccanici: protesta davanti a Confindustria #video #foto

Bandiere, tamburi e striscioni. Il corteo brianzolo di sindacati e lavoratori ‘tute blu’ ha fatto sentire la sua voce questa mattina, 20 aprile, davanti alla sede di Confindustria Monza Brianza.

Bandiere, tamburi e striscioni. Il corteo brianzolo di sindacati e lavoratori ‘tute blu’ ha fatto sentire la sua voce questa mattina, 20 aprile, davanti alla sede di Confindustria Monza Brianza. Via Petrarca, è stata chiusa al traffico e fin dalle ore 9 si è riempita di bandiere e manifestanti che hanno aderito allo sciopero di 4 ore proclamato da Fim, Fiom, Uilm per il settore metalmeccanico interessato dal Federmeccanica e Assistal.

L’obiettivo è far cambiare idea e superare le rigidità delle controparti datoriali, che impediscono la realizzazione di un buon contratto per tutti i metalmeccanici.

I numeri dello sciopero sono importanti, come mai è successo nel passato – commenta Maurizio Laini segretario generale della Cgil MB –La voglia di contratto nella vostra categoria è giusta e si esprime con questa lotta di oggi che speriamo ci consenta di fare un passo in avanti rispetto alla riconquista di un contratto giusto. Vedere le bandiere delle tre sigle sindacali è uno spettacolo, è importante che i lavoratori stiano insieme: il contratto è di tutti, la lotta è di tutti, deve continuare fino al risultato”.

Moltissime aziende del territorio si sono fermate completamente. “La lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici ieri hanno voluto mandare a Federmeccanica un segnale chiaro. La proposta di Federmeccanica è stata rispedita al mittente. Federmeccanica parla solo di finte garanzie. In verità si vuole mettere in discussione il ruolo universale del contratto nazionale e intervenire pesantemente sui nostri diritti e in particolare sull’orario di lavoro e sui permessi retribuiti – dichiara il Angela Mondellini segretario generale della Fiom CGIL di Monza e Brianza -. Le tute blu brianzole non si fermano. Intendiamo proseguire la nostra mobilitazione sino a quando non avremo portato a casa un contratto che tuteli la dignità e il valore del lavoro, che garantisca un aumento salariale universale per tutte e tutti i metalmeccanici, tuteli il nostro diritto al riposo e alla conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”.

Poche ore il termine dello sciopero non è tardata ad arrivare la posizione di Diego Andreis, Presidente Gruppo Meccanici Assolombarda e Vicepresidente Federmeccanica: “In un simile contesto di crisi crediamo che il Contratto Nazionale debba avere un ruolo regolatorio, di garanzia e di tutela, mentre il contratto aziendale debba prevedere normative in grado di cogliere le esigenze specifiche e distribuire la ricchezza laddove prodotta. Il CCNL deve avere una funzione innanzitutto di garanzia. Garantire che il 100% dei lavoratori abbia un salario adeguato all’andamento del costo della vita, incrementando quindi tutte le retribuzioni individuali inferiori ai minimi di garanzia che verranno aggiornati ogni anno ex post. Garantire che al 100 % dei lavoratori venga distribuita la ricchezza prodotta. Per questo abbiamo previsto un importo minimo annuale (260€) da destinare a forme di retribuzione variabile o in alternativa a welfare e formazione. Questo schema da un lato tutela le imprese che non producendo ricchezza sono nella oggettiva impossibilità di aumentare ulteriormente le retribuzioni, ma consente anche ai lavoratori di ricevere aumenti salariali reali più elevati grazie alla tassazione agevolata dei premi di risultato (10%) e/o del welfare (da 0 fino ad un massimo del 10%) rispetto alla tassazione ordinaria degli incrementi contrattuali mediamente pari al 38%.” La proposta prevede anche copertura sanitaria estesa anche ai familiari, un potenziamento della previdenza complementare e la formazione continua. “La nostra non è solo una proposta di rinnovo ma di rinnovamento, si tratta di un passaggio culturale epocale: passare da un concetto di costo a quello di investimento sulla persona” conclude Andreis.

Articolo aggiornato alle ore 11 del 21 aprile 2016

Foto e video di Lucilla Sala