Arrestato Antinori, il ginecologo “guru” della fecondazione assistita

Carabinieri del NAS di Milano arrestano il ginecologo Severino Antinori, il “guru dei bambini”: accusato di aver “rapinato” una 24enne spagnola di ovuli
I Carabinieri del NAS di Milano hanno arrestato poco fa il ginecologo Severino Antinori, conosciuto come il “guru dei bambini”, con l’accusa di rapina aggravata e lesioni personali aggravate. Secondo quanto ricostruito agli investigatori avrebbe “rapinato” una 24enne spagnola di ovuli contro la sua volontà, dopo averla sedata e immobilizzata.
Il provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica che, a seguito delle indagini dei carabinieri, ha disposto la sua interdizione dalla professione medica per un anno e il sequestro preventivo della clinica “MATRIS” di Milano, famosa per le numerose tecniche all’avanguardia di successo nella fecondazione assistita. Altre due strette collaboratrici di Antinori, per i medesimi reati, sono obbligate al divieto di dimora nei comuni di Milano e Roma.
Le indagini dell’Arma avrebbero documentato come il ginecologo, nell’aprile del 2016, all’interno della sua clinica e grazie alla complicità di alcune collaboratrici, avrebbe espiantato ovuli da una giovane spagnola, contro la sua volontà. La ragazza avrebbe raccontato di essersi sottoposta ad una cura ormonale per curare una cisti ovarica e di essersi ritrovata immobilizzata anestetizzata e costretta a subire un’asportazione di ovuli, dopo essere stata privata del proprio telefono cellulare, per impedirle di chiedere aiuto. La donna, al risveglio dall’anestesia, approfittando della distrazione del personale infermieristico, era riuscita a raggiungere un telefono della clinica ed a chiamare, di nascosto ed in lacrime, il 112. Soccorsa da alcuni agenti di Polizia, che a quanto si apprende hanno riferito di un clima di ostilità all’interno della clinica, la giovane è stata riaccompagnata nel suo hotel. Dopo solo poche ore, però, si è sentita male ed il personale dell’hotel aveva richiesto l’intervento del 118. Accompagnata alla Clinica Mangiagalli, ai medici ed alle operatrici del Soccorso Violenza Sessuale, grazie all’aiuto di un interprete, è riuscita finalmente a spiegare cosa fosse successo. Gli accertamenti condotti presso la Clinica hanno confermato l’intervento di prelievo ovocitario dalla ragazza ed uno stato psicologico prostrato dal trattamento subito e dall’angoscia per l’impiego degli ovuli prelevati in operazioni di fecondazione assistita a favore di terzi.
Una accurata visita medico legale, inoltre, rilevava la presenza di ecchimosi sul corpo, compatibili con le manovre di immobilizzazione per l’anestesia forzata. La ragazza, nelle ore successive, è stata sentita dai Nas di Milano e poi dai magistrati della Procura di Milano ed ha presentato formale denuncia contro Antinori e la clinica.
Successivamente i carabinieri hanno perquisito la sede della clinica ed hanno sequestrato 6 embrioni, derivati dalla fecondazione degli ovociti prelevati alla ventiquattrenne e destinati ad essere impiantati il giorno successivo a pazienti di Antinori. Sequestrata anche la documentazione sanitaria, tra cui i moduli di consenso informato, che secondo il ginecologo erano stati firmati dalla ragazza. Lei però ha negato di averlo mai fatto e dai primi riscontri degli investigatori, sembrerebbero non coincidere con la sua.