Elezioni a Varedo, Stefano Guagnetti (M5S): “Solo proposte realizzabili”

Facce nuove e una lista di persone onesti e trasparenti con tanta voglia di fare per la città: il programma e le idee di Stefano Guagnetti, candidato sindaco a Varedo per il M5S.
Un modo diverso di fare politica, con persone nuove e realmente interessate alla città. Lo propone Stefano Guagnetti, candidato del Movimento 5 Stelle per le elezioni amministrative a Varedo, che afferma senza alcun dubbio che, se centrodestra e centrosinistra fanno solo finta di rinnovarsi, la lista del M5S vuole garantire ai cittadini una lista di persone oneste, trasparenti, indipendenti e competenti.
Tecnico informatico neoquarantenne, Guagnetti si è avvicinato al M5S varedese nel 2011, dopo le ultime elezioni comunali. Dopo aver seguito da vicino l’amministrazione Marzorati di questi ultimi 5 anni, il giudizio di Guagnetti è negativo: «Del loro programma, di cui solo poche cose erano condivisibili, hanno realizzato poco o nulla, ma alcune in modo assurdo – dichiara, portando ad esempio la trasmissione via streaming delle sedute del consiglio comunale, che è stata sì realizzata, ma a fatica: -. Dopo quattro anni di interrogazioni ed insistenze della nostra consigliera comunale siamo riusciti a farglielo fare – spiega -, ma ad oggi vengono trasmesse tramite la mia videocamera che metto a disposizione. Siamo stati costretti a lottare per fargli fare le poche cose giuste che avevano scritto nel loro programma e dobbiamo pure dargli i mezzi per farlo, assurdo».
È anche per cambiare questa situazione che Guagnetti ha scelto di candidarsi a portavoce del gruppo e dei cittadini, con l’impegno a mantenere le promesse: a partire da quelle del programma, sobrio ed essenziale con 4 settori e 4 assessori, di cui uno dedicato a trasparenza, semplificazione, partecipazione e innovazione. «Nel programma abbiamo inserito solo proposte che riteniamo realizzabili – spiega Guagnetti, che esclude dall’elenco l’area ex Snia: il problema è troppo complesso per poterlo risolverlo facilmente -. Soprattutto vogliamo riportare il cittadino di Varedo ad essere partecipe delle decisioni importanti che riguardano la sua città: con il bilancio partecipativo e con il referendum comunale, per decidere direttamente su questioni importanti».
Raccolta dei rifiuti, edificabilità e partecipazione: questi i punti da cui partire per migliorare Varedo secondo il candidato M5S. «Anni fa la Brianza era all’avanguardia nella differenziata, ma le amministrazioni comunali si sono sedute sugli allori, continuando ad alimentare una tecnologia vecchia, inquinante e ormai non più economica per i cittadini, che la pagano con le tasse. Il risultato è una raccolta differenziata inferiore del 15% e una quantità di rifiuto da incenerire doppia rispetto ad alcune zone del nord, dove si è cercato di essere più virtuosi – spiega Guagnetti -. Seconda cosa, basta costruire sui pochi terreni rimasti. Circa il 75% del territorio comunale di Varedo è edificato e non possiamo più permettere che si prosegua con la cementificazione selvaggia delle poche aree verdi rimaste. È necessario cercare il riutilizzo degli immobili vuoti, incentivando recupero e ristrutturazione e creando così anche nuove opportunità di lavoro. Come terza cosa, dare la possibilità ai cittadini di partecipare attivamente alla vita amministrativa comunale».
Ma a Varedo deve esserci anche qualcosa di positivo… «Credo che le migliori cose di Varedo siano legate al volontariato ed alle associazioni che lavorano sul territorio e che vanno assolutamente sostenute, perché hanno messo spesso una pezza alle carenze delle giunte che si sono susseguite – risponde Guagnetti -. Lavorando con i cittadini, credo si possa ottenere che tutta Varedo sia la cosa bella da proteggere e valorizzare. Se parliamo di protezione, non posso non pensare ad una maggiore sicurezza della popolazione dalla criminalità, con maggiori sinergie tra popolazione, amministrazione e forze dell’ordine. Ma la cosa che ci interessa di più proteggere è la dignità delle persone, soprattutto in questi anni di crisi economica e lavorativa, perché una persona che non sa come sfamare la sua famiglia, perde anche la dignità, ed è la cosa peggiore che possa succedere ad una persona».