Monza, appalto dei rifiuti Sangalli: l’Anac prevede misure straordinarie

ANAC ha comunicato all’Impresa Sangalli e al Comune, l’avvio al procedimento per l’adozione di misure straordinarie finalizzate alla corretta e completa esecuzione del contratto.
L’autorità nazionale anti corruzione darà il via al procedimento per l’adozione di misure straordinarie finalizzate alla corretta e completa esecuzione del contratto di appalto di gestione del ciclo dei rifiuti. Questo è quanto l’ANAC ha comunicato all’Impresa Sangalli e al Comune di Monza. Il procedimento, decorsi i termini, potrebbe sfociare in una richiesta alla Prefettura di commissariamento del bando, ma il condizionale resta comunque d’obbligo.
Una comunicazione che ha suscitato “stupore” da parte della ditta che, attraverso una nota stampa ufficiale, ha dichiarato: «L’Impresa Sangalli, pur rispettando il lavoro svolto del Dottor Cantone, è rimasta esterrefatta dall’avvio del procedimento dell’ANAC perché probabilmente si riferisce a fatti già superati e comunque antecedenti la nomina nel 2013, da parte del tribunale di Monza, dell’Amministratore Unico, dottor Ugo Gaspari e poi, nel luglio del 2014, dalla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto dall’Ing. Cesare Spreafico, CDA che garantisce tutti i più rigorosi e specchiati requisiti di onorabilità e competenza manageriale. spiega la ditta in una nota stampa ufficiale – L’Impresa Sangalli, sta quindi tempestivamente provvedendo ad inviare all’ANAC, tramite i propri legali, una memoria con tutta la documentazione necessaria per dimostrare la bontà dell’operato dell’Impresa e del nuovo CDA che è sempre stato improntato a garantire un trasparente e corretto svolgimento sia dell’attività aziendale che del servizio reso ai cittadini e alle amministrazioni comunali. L’impresa, inoltre, si riserva la possibilità di valutare eventuali iniziative volte a tutelare l’immagine di un’azienda sana, trasparente e competitiva che opera su tutto il territorio nazionale e occupa oltre 1.100 dipendenti».
L’ANAC era stata chiamata in causa lo scorso settembre dal Movimento 5 Stelle (leggi qui) che aveva sollecitato una verifica: secondo i pentastellati, il sindaco non avrebbe dovuto trasferire, ma indire un nuovo appalto in quanto quello ereditato dall’attuale amministrazione era risultato non regolare, come confermato dall’inchiesta della Procura (leggi qui). La scelta fatta dall’attuale giunta, con l’azienda che era stata commissariata, era stata, invece, quella di chiedere uno sconto importante di 4,8 milioni di euro, mantenere la continuità del servizio e salvare i molti posti di lavoro della Sangalli. (leggi qui)
L’Anac da allora aveva chiesto all’amministrazione comunale una serie di chiarimenti sul periodo finito sotto inchiesta per corruzione, quello antecedente il 2012, e aveva chiesto una serie di spiegazioni anche sugli accordi e i rapporti intercorsi fra l’attuale giunta e il nuovo management subentrato dopo la bufera giudiziaria. Comunicazioni definite dall’attuale amministrazione “tecnici”. Una serie di passaggi che oggi sono culminati nella nuova comunicazione.
Le prime reazioni sono giunte da palazzo di Piazza Trento e Trieste. «Dopo tante polemiche anche l’autorità anticorruzione conferma la correttezza dell’operato dell’amministrazione comunale, riconoscendo la validità del contratto e l’obbligo di portarlo a compimento. Seguiremo nei prossimi giorni l’evolversi della situazione mantenendo alta l’attenzione nei confronti dello svolgimento di un servizio di fondamentale importanza per la città” ha dichiarato il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti.
Così oggi anche il Movimento 5 Stelle commenta l’accaduto: «Premesso che a noi non è stato notificato ancora nulla, aspettiamo le carte prima di dichiarazioni ufficiali. È evidente che il provvedimento è stato adottato a seguito del nostro esposto dell’anno scorso».