Musei civici di Monza, il 2015 chiude coi conti in rosso

16 maggio 2016 | 09:51
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Musei civici di Monza, il 2015 chiude coi conti in rosso

L’amministrazione studia l’ipotesi di un ticket abbinato con museo del Duomo. In città si accenda il dibattito sulla reale capacità della cultura di generare reddito

Conti in rosso per il museo civico di Monza. A poche settimane dal suo secondo compleanno (l’inaugurazione risale al 28 giugno del 2014 link), lo spazio espositivo ricavato nella quattrocentesca Casa degli Umiliati di via Teodolinda ha fatto registrare costi di gestione pari a 306 mila euro, a fronte di un ricavo di soli 18 mila euro.

Così, mentre Villa Reale decolla fra mostre di richiamo internazionale e il museo del Duomo cresce a vista d’occhio, il museo destinato a raccogliere i reperti storici della città e la pinacoteca civica, rimasti nascosti per 30 anni nei sotterranei di Villa Reale, sembra in forte difficoltà.  Una difficoltà che ha posto l’accetto su un problema che non è solo di Monza, ma di tutte le amministrazioni comunali: la cultura è realmente capace di generare reddito?

Di certo c’è che il museo civico avrebbe dovuto essere il fiore all’occhio del Comune. La sua inaugurazione è costata oltre dieci anni di attesa, un paio di progetti, circa cinque milioni di euro di spesa euro fine di polemiche e veleni legati ai ritardi. Adesso, però, rischia di trasformarsi in  una zavorra pericolosa, O quanto meno fastidiosa.

“Si tratta di una normale fase di rodaggio – spiega l’assessore alla Cultura, Francesca Dell’Aquila -, ci stiamo dando da fare con una serie di iniziative per promuovere lo spazio espositivo a più livelli e farlo a conoscere”. Il calendario di eventi collaterali è sempre stato ricco di appuntamenti, si va dai laboratori per bambini ai concerti, passando per incontri e conferenze. Il pubblico ha sempre risposto positivamente, solo che le partecipazioni più numerose sono legate a iniziative gratuite.

Il dettaglio dei 306 mila euro di costo dice che in realtà circa 60 mila sono relativi ad eventi culturali esterni al museo. Il resto, invece, è diviso fra costi del personale (99 mila euro), costi di custodia (93 mila euro), manutenzione, stampa brochure e attività museali varie (24 mila euro), utenze (24 mila euro) e altre voci minori. Sperse incomprimibili, sottolinea l’assessore Dell’Aquila, se non in misura molto ridotta. Quindi, l’unica alternativa possibile per migliorare gli incassi è far conoscere lo spazio.

Fra le iniziative future mirate a far conoscere il museo compare anche l’organizzazione di visite guidate per non vendenti e non udenti.  Più l’idea accarezzata da tempo di di creare un ticket abbinato col museo del Duomo, separati l’uno dall’altro solo da poche decine di metri. Le presenza di massa agli eventi gratuiti sono un buon punto di partenza, ma secondo Paolo Piffer, capogruppo ella lista civica PrimaVera Monza, l’amministrazione dovrebbe avere il coraggio di dare un respiro più ampio agli eventi. “Solo così – commenta – sarà possibile far conoscere il museo e attirare nuovi visitatori”.

Sui costi, poi, aggiunge una considerazione. “Visto che il personale del museo è già dipendente del Comune e che i costi sono inevitabili – conclude -, forse sarebbe il caso di utilizzarli meglio. Magari, con un piccolo corso di formazione, li si potrebbe impiegare per organizzare una pagina Facebook o un profilo Twitter che aiuterebbero a far conoscere il museo”.

Qui sotto le foto il giorno dell’inaugurazione del Museo.