Carnate, parcheggio stazione: interviene l’assessore Passoni

10 giugno 2016 | 16:00
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Carnate, parcheggio stazione: interviene l’assessore Passoni

Riguardo il parcheggio sterrato a fianco della stazione di Carnate ha voluto intervenire l’assessore al territorio del comune di Carnate, Egidio Passoni.

Il parcheggio sterrato a fianco della stazione di Carnate fa discutere. Dopo la lettera pubblicata sul nostro giornale ecco intervenire l’assessore al territorio del comune di Carnate, Egidio Passoni.

La lettera è a firma di una pendolare che ogni giorno si reca alla stazione ferroviaria di Carnate e che si lamenta della mancata apertura del  parcheggio posto nelle vicinanze dei binari. Una situazione paradossale vista la mancanza di posti dove poter lasciare l’auto in un punto di interscambio molto importante per l’est della Brianza. A tal proposito è l’assessore Passoni, assessore ha voluto fare chiarezza.

“Non posso non intervenire su una protesta, giustificata, facile da fare nei giorni come i nostri, ma male indirizzata: il parcheggio alla stazione di Carnate afferma Passoni – quell’area non è del Comune bensì di R.F.I. (ex Ferrovie dello Stato). Il Comune l’ha solo avuta in prestito, allorché si stava costruendo il parcheggio al fondo di via Libertà – in collaborazione con Usmate per l’85%, Carnate 15%, la provincia di Milano (che ha stanziato quasi mezzo milione di euro) e R.F.I., che ha eseguito i lavori, completati i quali cessava la convenzione di utilizzo. Ebbene i parcheggi in costruzione sono completati da più di tre anni e tuttavia si è “resistito” nel mantenere il parcheggio, conoscendo benissimo la problematica.”

A convincere alla chiusura del parcheggio sterrato gratuito sono intervenuti diversi fattori, come ammette l’assessore: “Alla fine però s’è dovuto fare un’amara costatazione: da una parte lo stato dello “sterrato”, che ha causato non pochi guai, anche con minacce di risarcimento; dall’altra il fatto che il nuovo parcheggio realizzato – a pagamento, ma molto razionale e comodo – non veniva (e non viene tutt’ora) usato, con oltre 100 – 150 posti sempre liberi. Ora, se R.F.I., come promesso in sede di conferenza di servizi per la Grande Stazione, avesse ceduto l’area al Comune, questi avrebbe provveduto a sistemarlo e a renderlo agibile (a pagamento, ben inteso); ma R.F.I. “non ci sente” e il Comune non può spendere soldi propri (e dei cittadini di Carnate) su aree altrui, che, seppure concesse in comodato, dovrebbero alla fine essere restituite, compreso il soprassuolo realizzato. Per parte nostra, siamo convinti che l’area d’interscambio  vada riprogettata, meno faraonicamente di quanto si è fatto in passato e conclusa (sarà uno dei punti del nostro programma elettorale); ma se lo farà il Comune, non potrà che essere un parcheggio a pagamento, perché non si possono spendere danari di una sola parte (i cittadini di Carnate) per risolvere un problema di tutti (i pendolari di altri paesi): ci vuole un ritorno economico, in termini di tariffa! Se qualcun altro, come R.F.I., la pensa diversamente, si faccia avanti, che saremo ben lieti di collaborare ad un progetto comune – parcheggi  d’interscambio gratuiti – realizzato però a loro spese.

L’assessore poi ha voluto ribattere a tutti i pendolari, compresa la signora che ha spedito la lettera al giornale, che affermano che non ci sono posti per parcheggiare al mattino:

“I parcheggi di Carnate per i pendolari – cioè per lo scambio ferro/gomma, sono ben 832(!), così suddivisi: 300 al Mercato, 120 ex Mellin, 100 via Pace-Banfi, 80 via Dante, 232 via Libertà; a pagamento 412, ossia meno della metà. Il parcheggio a pagamento di via Libertà è sempre vuoto – oggi, mentre scriviamo, solo 105 autovetture su 232 posti! -: capiamo che operai, studenti, lavoratori, ecc. vogliono un’agevolazione, ma questa – per tutto quanto detto sopra – la deve dare l’organo competente. In altre parole, non chiedete al Comune quello che lo stesso, non vi può legittimamente dare!”