Elezioni a Desio: a tu per tu con il candidato sindaco Massimo Zanello

Il 5 giugno si avvicina: oggi conosciamo meglio Massimo Zanello, della Lega Nord, in corsa per la coalizione di centrodestra.
La nostra carrellata di interviste ai candidati sindaco di Desio prosegue. Oggi conosciamo meglio Massimo Zanello, politico di razza in corsa per il centrodestra. L’unico aspirante sindaco non desiano riuscirà a conquistare la fiducia dei cittadini?
1)Buongiorno Zanello. A suo parere, in quali condizioni si trova Desio ad oggi? E soprattutto come si immagina la città tra cinque anni se dovesse essere lei a spuntarla alle urne?
“Desio in questo momento è una città che si è fermata. Una città che ha paura di investire, perché attualmente governa un’amministrazione che preferisce non rischiare, non prendere decisioni. Una frase che ripeto spesso quando penso alle attuali condizioni del comune brianzolo è questa: quando l’acqua si ferma, si intorbidisce. Ed è proprio quello che sta succedendo qui. Se i desiani mi sceglieranno, posso dire che lavorerò seguendo gli esempi di due comuni vicini come Lissone e Seregno, che in questi anni hanno operato bene, senza restare indietro come purtroppo ha fatto Desio sotto l’amministrazione di Roberto Corti”.
2)Vista e considerata la sua esperienza- lei è in politica dal 1988 e ha ricoperto numerosi incarichi in Provincia e i Regione- quali pensa possano essere gli interventi prioritari per far ripartire Desio?
“Innanzi tutto ridare la giusta importanza a temi come sicurezza e legalità. Cercare di rendere più sicure le strade di Desio, sia dal punto di vista della viabilità: eliminando ad esempio le rotaie del tram che attraversano il centro storico; sia per quel che riguarda l’illuminazione notturna, tentando in questo modo di arginare il problema della delinquenza. E’ importante poi mettere al centro i cittadini di Desio. La nostra linea sulle politiche di immigrazione è chiarissima, prima i desiani, poi tutti gli altri. I profughi si accolgono, ma bisogna verificare che si tratti realmente di gente in fuga dalla guerra e non di finti profughi. Noi su questi temi ci siamo esposti, mentre Corti che fa? Se gli si chiede un parere sulla moschea, lui non ha il coraggio di sbilanciarsi. Oltre a questo ci sono molti altri interventi che potrebbero ridare a Desio la spinta giusta per ripartire. Penso ad esempio al nostro progetto di far diventare patrimonio dell’Unesco le architetture del Piermarini. Un’idea che consentirebbe a Desio e ad altri comuni brianzoli, un’implemento notevole delle entrate alla voce turismo. Qui i negozi chiudono e la strada per risollevare il lavoro dei nostri commercianti parte proprio da iniziative come questa, che permettano di attrarre nuovi visitatori a Desio”.
3)Mi scusi Zanello, ma devo interromperla. Su questo punto i suoi avversari le muovono qualche critica. Tra loro c’è chi vorrebbe chiederle quanto costerebbe un’operazione del genere. Anche lo stesso sindaco Corti ha fatto presente che non è gratis rendere le strutture da lei indicate patrimonio Unesco.
“Corti e gli altri probabilmente non sono ben informati. Non costa assolutamente nulla. In passato quando mi trovavo in Regione ho già portato avanti iniziative di questo genere. La cultura resta un tema fondamentale per quanto mi riguarda e promuovere la cultura significa attrarre investitori”.
4)C’è chi sostiene che il fatto di non essere desiano potrebbe penalizzarla. Cosa ne pensa?
“Sinceramente penso che il fatto di non essere di Desio, non può che essere un valore aggiunto. Ho la possibilità di guardare le cose da un punto di vista più lucido e razionale, senza sentimentalismi. Inoltre la storia ci insegna che non sempre i migliori amministratori locali sono quelli che hanno vissuto nella città che poi governano, anzi…
5)Bene, direi che non ci resta che aspettare l’esito del voto adesso. Ma sono curioso di chiederle ancora un ultima cosa. La prima: “Pensi che si andrà al ballottaggio?”
“Io credo proprio di sì. La sfida è tra me e Corti. Serviranno altre due settimane per capire chi sarà il sindaco!”