
Già nel mese di maggio scorso, abbiamo segnalato le galassie “visibili” durante il mese; ora proseguiamo con quelle che possiamo osservare nel corrente mese di giugno.
Già nel mese di maggio scorso, abbiamo segnalato le galassie “visibili” durante il mese; ora proseguiamo con quelle che possiamo osservare nel corrente mese di giugno.
E’ doveroso anticipare che in questo mese di transizione dalla primavera all’estate non ci sono molte galassie da osservare; pertanto dopo aver descritto quelle accessibili con le nostre strumentazioni amatoriali, introdurremo in dettaglio anche nebulose ed ammassi aperti e globulari, facenti parte della famiglia degli oggetti Deep-Sky .
NGC3521: galassia a spirale situata nella parte meridionale della costellazione del Leone, fra il Sestante e la Vergine. Di magn.8,9 è distante da noi 23 milioni di anni luce, con un diametro reale di 64000 a.L ed una massa pari a 150 miliardi quella del Sole. Fu scoperta da William Herschel il 22 febbraio 1784. Un oggetto luminoso che ci appare di forma marcatamente allungata ed accessibile persino a piccoli rifrattori di soli 8 cm. E’ facilmente rintracciabile a 35′ est della stella Leo 62
M104: notevole galassia a spirale nella costellazione della Vergine, meglio nota con il nome di Galassia Sombrero. Di magn. 8.3. Distante 65 milioni di a.L. la si osserva quasi di “taglio”, lungo il suo piano equatoriale, caratterizzato da una banda di polveri molto vistosa. L’ ideale e’ poterla fotografare, anche con tempi brevi, per poter comprendere perché sia stata soprannominata “Sombrero”. Situata quasi al confine con la costellazione del Corvo, si rintraccia con facilità a 11 gradi dalla stella Spica anche con un modesto telescopio. Per dovere di cronaca fu scoperta da Charles Messier nel 1791.
M94: galassia a spirale nella costellazione dei Cani da Caccia, scoperta dall’astronomo francese Pierre Méhain nel 1781. Distante solo, si fa per dire, 14 milioni di a.L., è di magn. 8,2. Con la sua massa di 60 miliardi quella del Sole, la si osserva alta nel cielo (Dec.+41) con il semplice ausilio di un binocolo 20×80; tuttavia per poter osservare in dettaglio i suoi bracci a spirale, dovremo ricorrere alla fotografia a lunga posa. utilizzando telescopio di 2 mt. di focale.
M83: galassia a spirale nella costellazione dell’Idra, di magn. 7,6. Immersa in un ricco campo di stelle, non è facile da osservare vista la sua bassa declinazione (-29 gradi), sull’orizzonte Sud quasi al confine con la costellazione australe del Centauro. Si possono svelare i suoi bracci particolari con un grosso telescopio riflettore da 30 cm. o con un “Dobson” da 40 – 50 cm. di diametro.
M97: Nebulosa planetaria nella costellazione dell’Orsa maggiore. Di magn. 9,9 ed una distanza di 1300 a.L. è’ tuttavia un oggetto difficile da osservare. È’ un compito riservato ad astrofili di provata pazienza ed abilità’. In un telescopio di 10-12 cm. si percepisce come una debole macchia tonda. Con un telescopio riflettore dal diametro almeno triplo (30-40 cm), con ingrandimenti medio alti, si possono distinguere due zone più’ scuse di basso contrasto con il resto della nebulosa…appaiono come due occhi scuri, da qui l’appellativo della planetaria “Gufo” (Owl Nebula). Trattasi di una massa sferica di gas, all’interno della quale si evidenzia una “nana bianca” di quattordicesima magnitudine. In fotografia con un telescopio da 200 mm. La si può immortalare nello stesso campo assieme alla galassia M108.
M3: Ammasso globulare situato tra la costellazione di Boote e quella dei Cani da Caccia. Di magnitudine 6,3 ed una distanza da noi di soli 32500 a.L. diventa facile osservarla con in qualsiasi binocolo in quanto oggetto luminoso e molto evidente. Già’ con uno strumento da 15 cm si riescono a risolvere le stelle residenti ai bordi dell’ammasso, mentre con un telescopio da almeno 30 cm. si risolvono anche le stelle al centro. Per questo tipo di osservazione è importante la trasparenza del cielo con un “seeing” molto buono, per poter sfruttare a pieno gli alti ingrandimenti necessari per poter separare tra loro le stelle di questo ammasso. Gli ammassi globulari sono una concentrazione di qualche centinaia di migliaia di vecchie stelle di popolazione II.
M12: ammasso globulare nella costellazione di Ofiuco di magn. 6,6 distante dalla Terra 18000 a.L. Rintracciabile senza difficoltà con un semplice binocolo 10×50, diventa un oggetto interessante e parzialmente risolto con un telescopio di almeno 15 cm. La concentrazione al centro non è esasperata, cosa che permette di ammirare le sue stelle quasi completamente distinte con un telescopio di 30 cm., naturalmente sotto un cielo sereno e con un ottimo seeing. In fotografia con una focale da 300 a 500 mm. Si può’ immortalare con l’ammasso “gemello” M10, anche se con una focale di 1,5 mt si possono ottenere le migliori immagini, magari con l’ausilio di un buon sensore CCD.
Cieli sereni a tutti.