Lissone, il Comune “mette i lucchetti” a Palazzo Terragni: stop ai vandali

Gruppi di ragazzi in vacanza hanno preso l’abitudine di bivaccare sulle scale di Palazzo Terregni, sporcando e facendo chiasso. Il sindaco firma l’ordinanza contro vandalismi e maleducazione.
Il Comune “mette i lucchetti” a Palazzo Terragni. Dopo le lamentale delle ultime settimane, la Polizia Locale lissonese, in perfetta sintonia con il sindaco Concetta Monguzzi, ha deciso di emanare un’ordinanza che limita l’accesso ad alcuni spazi dello storico edificio di Piazza Libertà. Da qualche tempo infatti, gruppi di ragazzi in vacanza dalle scuole hanno preso l’abitudine di bivaccare sulle scale del palazzo, sporcando e violando altre comuni norme di convivenza civile.
«Da oggi le cose cambiano – ci tiene a chiarire il comandante Longobardo -. Interventi di questo tipo, che riguardano coloro che violano i canoni elementari del senso civico, ci vengono richiesti a gran voce da una larga fetta di cittadinanza. Risoluzioni di questo tipo francamente mi atterriscono, perché evidenziano una mancanza di educazione e di rispetto del patrimonio comune fuori dalla norma. Stiamo parlando di ragazzi giovani va bene, ma le autorità non possono rimanere indifferenti davanti a certi comportamenti».
Importante ricordare come l’ordinanza entrerà in vigore ufficiosamente a 15 giorni di distanza dalla data di divulgazione. Una scelta che conferma che l’intento delle istituzioni non è quello di punire per fare cassa, ma piuttosto quello di educare insegnando il rispetto delle regole e del bene comune. «Le sanzioni comunque non tarderanno ad arrivare se dovessero presentarsi nuovamente situazioni di degrado e malcostume – commenta ancora Longobardo – Chi non rispetterà l’ordinanza dovrà pagare un multa di 50 euro. E se si tratta di persone che sporcano, rifiutandosi per di più ripulire ad un invito delle autorità, allora scatterà una doppia sanzione. Se uno non fosse in grado di pagare sul posto la contravvenzione, allora questa verrà recapitata direttamente all’indirizzo dell’inadempiente».
Una decisione estrema che va in direzione della salvaguardia del patrimonio culturale lissonese. Le mura di Palazzo Terragni infatti sono intrise di storia, una storia che va ben oltre i confini di Lissone. Parliamo di un edificio capace di trasformarsi insieme al volto del nostro beneamato Paese. Viene ultimato nel 1940, quando in prima battuta riveste il ruolo di Casa del Fascio, una struttura congeniale alle manifestazioni organizzate dal regime. Dopo la liberazione, la struttura ideata dagli architetti Giuseppe Terragni e Antonio Carminati, prende il nome di Casa del Popolo, diventando provvisoriamente sede di partiti politici, poi di vari enti ed associazioni. Dal 1975 in avanti assume il nome attuale di Palazzo Terragni e viene adibito a pinacoteca, centro congressi e manifestazioni culturali. Ad oggi, l’edificio che domina Piazza della Libertà è il fulcro della vita culturale di Lissone, in grado di ospitare concerti, spettacoli, conferenze al piano terra, mostre temporanee al piano superiore.
«L’educazione è l’arma più potente per cambiare il Mondo”. E non lo dico io, ma un certo Nelson Mandela.