C’è la nuova legge regionale sulla casa, ma anche la protesta dei sindacati

29 giugno 2016 | 14:23
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C’è la nuova legge regionale sulla casa, ma anche la protesta dei sindacati

Fabrizio Sala: «Finalmente abbiamo una legge che considera le politiche abitative per quello che devono essere: politiche sociali e non politiche edilizie».

«Finalmente abbiamo una legge che considera le politiche abitative per quello che devono essere: politiche sociali e non politiche edilizie». Con queste parole il vice presidente e assessore alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala ha commentato l’approvazione in Consiglio regionale del nuovo Progetto di legge per la disciplina dei servizi abitativi. «Il Servizio abitativo – ha aggiunto Sala – è il nuovo paradigma dell’intervento pubblico il cui fine è quello di dare risposta a un bisogno concreto che la persona o la famiglia non sono in grado di soddisfare autonomamente».

Con la nuova legge è previsto un contributo regionale di solidarietà per 55 milioni di euro che servirà ad aiutare le  famiglie bisognose nella copertura del canone e i servizi per i nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta e per i nuclei familiari in situazioni di temporanea difficoltà economica per la perdita del lavoro o altra causa. Per questi nuclei familiari che risiedono in alloggi sociali di proprietà delle Aler e dei Comuni, Regione Lombardia stanzierà 10 milioni di euro nel 2016, 20 milioni di euro nel 2017 e 25 milioni di euro nel 2018.

La nuova legge darà il via al “mix abitativo” cioè l’integrazione sociale, attraverso un nuovo sistema di assegnazioni degli alloggi sociali che favorisce la presenza di nuclei familiari diversificati per categoria e composizione: anziani, famiglie di nuova formazione, famiglie monoparentali, disabili, appartenenti alle forze di polizia, ed altre categorie di particolare e motivata rilevanza sociale.

Tra i provvedimenti adottati anche: lo stop alle rendite di posizione, l’introduzione del sistema regionale di accreditamento. La nuova legge, inoltre, rivede il ruolo e le funzioni dei Comuni, che passano dal ruolo di gestori amministrativi di bandi e graduatorie a livello comunale a programmatori dell’offerta abitativa sul territorio. Le procedure di assegnazione degli alloggi sociali vengono ripartite su comuni ed Aler in base alla proprietà degli alloggi da assegnare. Una piattaforma informatica messa a disposizione da Regione Lombardia, garantirà uniformità e trasparenza nelle procedure di accesso e assegnazione degli alloggi. La nuova legge efficienta inoltre le procedure ed accelera i tempi di assegnazione degli alloggi sociali, attraverso il superamento dei bandi e delle graduatorie comunali e grazie alla piattaforma informatica regionale che consentirà, ai nuclei familiari di scegliere gli alloggi sociali dove fare domanda, ed ai comuni ed alle Aler di velocizzare le procedure di verifica dei requisiti e assegnazione degli alloggi.

La nuova legge introduce inoltre incentivi urbanistici per realizzare nuovi alloggi da destinare a servizi abitativi pubblici e sociali, attraverso: l’azzeramento del contributo sul costo di costruzione per gli interventi riguardanti servizi abitativi pubblici e sociali e quello degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per gli interventi di nuova costruzione e di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione riguardanti servizi abitativi pubblici; la riduzione sino al 100 per cento da parte dei Comuni, degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione e di manutenzione straordinaria riguardanti i servizi abitativi sociali.

L’approvazione, avvenuta nella giornata di ieri, ha visto fuori dal palazzo della Regione svolgersi una protesta indetta dai sindacati degli inquilini del Sunia e del Sicet. «Cgil, Cisl, Uil della Lombardia, con i sindacati regionali degli inquilini Sicet, Sunia, Uniat, Unione inquilini, Conia hanno sollecitato modifiche alla riforma, chiedendo più case, più servizi, più tutele e diritti attraverso diverse iniziative. Ben 12mila sono state le firme raccolte a sostegno della petizione popolare sulle proposte dei sindacati, presentate alla Regione il 26 maggio scorso e centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata il 21 giugno. – si legge in una nota stampa – Anche con il presidio  Cgil, Cisl, Uil e sindacati degli inquilini hanno inteso ribadire le proprie preoccupazioni e critiche sulla legge di riforma. “Nonostante alcune modifiche la legge rimane una riforma sbagliata, con gravi impatti sulla gestione del disagio e della domanda sociale di alloggi, e che solo in parte potranno essere rimediati con i regolamenti attuativi che la Giunta regionale dovrà emanare nei prossimi mesi».