Retina artificiale: paziente torna a vedere dopo 15 anni di buio

Primo impianto in Lombardia all’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, tra gli artefici dell’intervento un oculista di Vimercate.
Primo impianto in Lombardia all’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, tra gli artefici dell’intervento un oculista di Vimercate.
La Clinica Oculistica dell’ASST Santi Paolo e Carlo dell’Università degli Studi di Milano diretta dal Professore Luca Rossetti il 30 marzo 2016 ha eseguito il primo impianto in Regione Lombardia di una protesi retinica. Nelle mani dell’esperto chirurgo Dott. Fabio Patelli, responsabile della chirurgia vitreo-retinica, del suo team composto dal Dott. Leonardo Colombo (di Vimercate) e dal Dott. Tommaso Nuzzo, in 2 ore di intervento in anestesia generale è stato completato l’inserimento della protesi retinica chiamata Argus II della Second Sight senza complicanze chirurgiche.
L’intervento è stato possibile grazie alla donazione dell’impianto da parte del Dott. Gaetano Savaresi Presidente dell’Associazione Retinitis Onlus.
Il paziente, per tutti Nicola, seguito nel Centro Regionale per le malattie rare della retina dell’Ospedale San Paolo di Milano diretto dal Dott. Leonardo Colombo, è risultato idoneo alla chirurgia dopo un attento screening su oltre 2000 pazienti in cura.
Nicola era da 15 anni al buio a causa di una grave forma di Retinite Pigmentosa. A circa 2 mesi dall’intervento, dopo un delicato processo di attivazione del segnale e di regolazione di ogni singolo elettrodo ed un periodo di rieducazione visiva, il paziente è in grado di riconoscere forme, oggetti ed ha iniziato a distinguere le lettere, riacquisendo in parte l’autonomia persa nello svolgimento delle attività di tutti i giorni. Per Nicola si è avverato il suo sogno più grande: poter vedere per la prima volta i suoi due figli.
La protesi retinica Argus II non è impiantabile in tutti i pazienti affetti da Retinite Pigmentosa. Ad oggi possono usufruire di questa rivoluzionaria possibilità solo quei pazienti che hanno perso completamente la vista a causa della patologia o che sono in grado di distinguere solo luci ed ombre.
I futuri sviluppi tecnologici consentiranno di ampliare il target di pazienti che potranno beneficiare dell’impianto di retina artificiale.