Lavori per Fiera e Expo, arresti per riciclaggio e false fatture

Undici arresti per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, falsa fatturazione e contatti con la malavita organizzata, sono l’esito di una maxi inchiesta della Guardia di Finanza.
Undici arresti per associazione a delinquere finalizzata al ricliclaggio, falsa fatturazione e contatti con la malavita organizzata, sono l’esito di una maxi inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Dda di Milano, su un consorzio che ha lavorato anche per Expo.
A finire nei guai con accuse a vario titolo, sono imprenditori e componenti di cooperative che hanno lavorato in appalto e sub appalto per la costruzione di alcuni padiglioni della fiera internazionale, tra cui quello della Francia. Sequestrati cinque milioni di euro.
Le indagini, coordiante dal Procuratore Aggiunto Ilda Boccassini e dai pm Sara Ombra e Paolo Storari, parlano di consorzi e prestanomi in cui sarebbero coinvolti anche un avvocato e l’ex presidente della Camera Penale di Caltanisetta, anche loro agli arresti da questa mattina, che avrebbero favorito la malavita siciliana. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori milanesi, le società coinvolte avrebbero messo in piedi un giro di false fatturazioni allo scopo di creare fondi neri. Il denaro veniva poi inviato in Sicilia e riciclato grazie alla collaborazione di soggetti vicini a Cosa Nostra.
Le perquisizioni sono partite all’alba di oggi, mercoledì 6 luglio, in contemporanea tra Lombardia e Sicilia, dove le fiamme gialle hanno sequestrato centinaia di migliaia di euro in contanti nascosti in un camion. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, per il Procuratore Ilda Boccassini “l’indagine è importante in quanto questa volta segnala in Lombardia non le infiltrazioni di ‘ndrangheta, ma di Cosa Nostra”, che poi ha aggiunto “non sono individuate responsabilità penali in capo a Ente Fiera o a Expo”.
Il Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha commentato “vorrei capire cosa sia successo e chi aveva la responsabilità di gestire questi appalti, questa storia non finisce mai ma la magistratura deve fare il suo corso. Adesso dobbiamo accendere tutti i riflettori e tutti i fari”.