Pedemontana, Insieme in Rete a Delrio: “Troppo rischiosa e costosa, bisogna fermarla subito”

5 luglio 2016 | 00:01
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Pedemontana, Insieme in Rete a Delrio: “Troppo rischiosa e costosa, bisogna fermarla subito”

Il comitato ambientalista sottolinea le insidie legate al completamento dell’autostrada lombarda. Prima fra tutte, l’incognita diossina: nemmeno una costosa bonifica riqualificherebbe il territorio.

Il comitato ambientalista Insieme in Rete torna a portare l’attenzione sulla questione Pedemontana. Il quarantesimo anniversario del disastro diossina è un’occasione in più per rivolgersi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, chiedendo di interrompere una volta per tutte, eliminandolo dall’elenco delle Opere strategiche, il cantiere della contestatissima autostrada, il cui tracciato prevedere l’attraversamento di quei comuni che, nel 1976, furono toccati dalla nube tossica sprigionatasi dalla fabbrica Icmesa di Meda. «Chiediamo – scrivono i portavoce di Insieme in Rete – che vengano messe sul piatto della bilancia alcune criticità proprie di questo territorio, in modo che si possa finalmente arrivare ad accantonare definitivamente il progetto dell’autostrada Pedemontana».

D’altra parte, i lavori sono ormai da tempo fermi a Lentate sul Seveso, mentre sono quasi terminati i carotaggi pretesi dal Cipe per verificare il livello di tossicità presente nel terreno. Se gli esiti ancora non sono noti, prime indiscrezioni sembrano confermare ciò che gli ambientalisti, i sindaci e moltissimi cittadini della zona sostengono da tempo: la terra è ancora inquinata, movimentarla per costruire un’autostrada significherebbe infliggere al territorio una seconda ferita. «Dopo tanti anni il rischio è ancora attuale – insistono infatti gli ambientalisti di Insieme in Rete -. Si tratta di quattro milioni di metri cubi di terreni che verrebbero movimentati, di cui almeno 600.000 dovrebbero finire in discarica, cioè circa 1.000.000 di tonnellate. Si ipotizzano circa 40 milioni di euro per il solo smaltimento. E buona parte di questo territorio è contaminato». Nella relazione presentata al ministro Delrio sono inoltre state sottolineate anche le errate previsioni dei volumi di traffico, lo spreco di risorse economiche e le conseguenze catastrofiche per la viabilità locale qualora l’opera venisse portata a termine. Senza dimenticare le compensazioni ambientali, promesse ma mai realizzate: Insieme in Rete richiede che vengano portare a termine sulle tratte già aperte.

E se, nonostante tutto, Pedemontana avanzasse? «Sarebbe necessario affrontare un’opera di bonifica molto dispendiosa e impattante sul territorio – premettono i portavoce di Insieme in Rete. E sottolineano -: Sarebbe comunque un’opera di bonifica che, diversamente da quanto accaduto per il Bosco delle Querce di Seveso e Meda, forse l’unica bonifica ambientale di area vasta completata in Italia, non servirebbe a restituire al territorio danneggiato un ambiente qualificato e vivibile, ma farà aumentare il danno solo per permettere il completamento di un inutile tratto autostradale».

Per non dimenticare il disastro ambientale del 1976, Insieme in Rete ha già organizzato per sabato 9 luglio un incontro-dibattito con la presentazione della graphic novel “Il caso Seveso”, alla presenza delle autrici Francesca Cosi e Alessandra Repossi.