Autodromo, dormire sonni sereni non è possibile: ecco perchè

Bocciato il progetto di modifica della posta per ospitare le due ruote, proseguono le trattative per evitare la cancellazione di Monza dal circuito di F1
Addio Superbike e Gran Premio ancora in bilico. E’ un estate amletica quella che si apprestano a trascorrere tutti i sostenitori dell’Autodromo di Monza. Uno dei circuiti più famosi al mondo, paragonabile per storia e prestigio a Montecarlo, sta infatti attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia. Le trattative intavolate fra Aci e Bernie Ecclestone, il patron della Formula uno, vivono una fase di stallo. C’è ottimismo, ma la firma sul rinnovo non è ancora arrivata. Dormire sonni sereni, quindi, non è possibile, anche perché mentre il Gran Premio continua a essere in forse, la Superbike è oramai certo che ha preso il volo.
Il progetto da 6 milioni e mezzo di euro per le modifiche della pista è stato infatti bocciato. Anci e Federato hanno dato e a cascata sono si sono susseguiti anche i veti di Provincia, Sovrintendenza e Consorzio Parco Valle Lambro. L’idea di portare a Monza le Supebike era stata accarezzata per mesi dell’ex presidente di Sias, Andrea Dell’Orto. L’idea di introdurre delle modiche sembrava per la verità tramontata con il siluramento di Dell’Orto. Invece, un po’ a sorpresa, il progetto è stato rispolverato, ma senza molta fortuna.
Per il rinnovo Gp bisognerà attendere ancora qualche settimana. Il calendario delle gare del prossimo mondiale non uscirà prima di settembre. Quindi, la dead line per trovare l’intesa dovrebbe essere indicativamente a ridosso del prossimo Gp monzese, ovviamente nella speranza che non sia l’ultimo. I numeri dell’accordo dicono che Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci, ed Ecclestone, sono riusciti a trovare un’intesa di massima sulla cifra di 22 milioni di euro per un rinnovo quadriennale. Come al solito, però, ci sono ancora molti dettagli da limare. Inoltre, si tratterà capire quale ruolo dovrà svolgere Regione Lombardia che ha promesso di contribuire al rinnovo con un sostanzioso finanziamento a patto di entrare nella società che gestisce il circuito.