Camusso: “Oltre un milione di firme in Parlamento per la Carta dei diritti”

26 settembre 2016 | 10:00
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Camusso: “Oltre un milione di firme in Parlamento per la Carta dei diritti”

Un dibattito sul referendum partecipatissimo e molto vivace tra il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia, il sottosegretario di Stato Tommaso Nannicini e il segretario generale della Cgil.

“Discutere subito in Parlamento la nostra proposta sulla carta dei diritti per la quale presenteremo oltre un milione e mezzo di firme”. Queste le parole espresse dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso venerdì 23 settembre, nel corso del confronto pubblico sui temi della riforma costituzionale, nella sede sindacale di via Premuda.
susanna camusso dibattito cgil monzaUn dibattito partecipatissimo e molto vivace tra il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia, il sottosegretario di Stato Tommaso Nannicini e il segretario generale della Cgil che ha ricordato la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali delle lavoratrici e dei lavoratori. Susanna Camusso ha poi lanciato una sfida: “Noi abbiamo raccolto e presenteremo in Parlamento la prossima settimana non 500mila ma un milione e mezzo di firme, e oltre un milione ne abbiamo raccolte sui tre referendum che abbiamo presentato per sostenere la Carta dei diritti e cambiare il diritto del lavoro. Un grande fatto di democrazia dunque. Se il Pd farà in modo che il Parlamento discuta subito la nostra proposta, faremo una grande festa. Intanto il 29 saremo tutte e tutti a Roma, in piazza del Popolo, per sostenere la Cgil”.

dibattito cgil monza susanna camusso 1Il senso del confronto è stato quello di mettere al tavolo posizioni diverse rispetto alla riforma costituzionale avendo a mente soprattutto l’interesse del paese, dei cittadini, dei lavoratori: una sindacalista, un militante di lungo corso dell’associazionismo vivo nel paese, un componente del governo – tutti con ruoli di grandissima responsabilità e di primissimo piano nei destini e nel futuro dell’Italia – sono stati chiamati a chiarire il nesso tra riforme e scenario economico e sociale, al di là del sì e del no al quesito referendario.