Tuo figlio è un genio? A Monza il seminario per scoprirlo

22 settembre 2016 | 06:00
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Tuo figlio è un genio? A Monza il seminario per scoprirlo

A Monza l’incontro per spiegare l’importanza della “Plusdotazione” e su come bisogna cercare di farla rendere al meglio da parte dei bambini a cui è stato dato questo dono.

Il Laboratorio Italiano di Ricerca e Intervento per lo Sviluppo del Talento, del Potenziale e della Plusdotazione (Università di Pavia, Dipartimento di scienze del Sistema nervoso e del Comportamento) e il Rotary Club Monza hanno organizzato per il 29 settembre il Seminario “Alla scoperta dell’Alto Potenziale” incentrato su un tema ancora sconosciuto o frequentemente misconosciuto in Italia: la plusdotazione e l’alto potenziale. L’evento si terrà a Monza alle ore 16 presso il Ristorante Saint Georges Premier e sarà aperto a genitori, docenti, educatori, psicologi, medici e a tutti coloro che sono interessati a conoscere e comprendere il fenomeno della giftdness.

Sarà un momento di confronto e di sensibilizzazione su una tematica, quella della plusdotazione, ancora poco considerata nel nostro Paese, ma soprattutto nella scuola italiana. Eppure la letteratura ci dice che i bambini/ragazzi ad alto potenziale cognitivo sono il 5-8% della popolazione scolastica, ovvero 1 per classe, distribuito su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dall’estrazione etnica, culturale, economica e sociale della famiglia di appartenenza.

1. Cos’è la Plusdotazione

Uno dei pregiudizi più comuni è rappresentato dall’idea che possedere un alto potenziale cognitivo comporti una garanzia di successo nella vita. In realtà, la giftedness è un dono dalle straordinarie possibilità, ma servono cure speciali, scelte individuali e un impegno costante, per far sì che l’alto potenziale diventi talento, per scongiurare i possibili rischi dell’underachievement, del drop-ut e del disagio socio-relazionale, e in generale per evitare che potenzialità così speciali risultino sprecate. Ecco perchè la giftedness può essere considerata una medaglia con due facce: i punti di forza vanno a braccetto con le fragilità, su due binari paralleli da riconoscere, interpretare, valorizzare e sostenere.

2. Il contesto scolastico e il quadro legislativo

Negli ultimi anni la scuola italiana si è dedicata con particolare attenzione al tema dell’inclusione, conseguendo risultati significativi a livello legislativo in due ambiti particolari: i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e i bisogni educativi speciali (BES). 
In certi casi, ai bambini gifted viene riconosciuto il diritto a piani didattici personalizzati (PDP) in linea con quanto previsto per i BES, ma nessuna legge o regolamento disciplina specificatamente la giftedness, nonostante la Raccomandazione del Consiglio d’Europa 1284 del 1999 preveda che “i bambini plusdotati dovrebbero beneficiare di condizioni d’insegnamento appropriate che permettano loro lo sviluppo delle potenzialità, sia nel loro stesso interesse sia nell’interesse dell’intera società”, raccomandando al Comitato dei Ministri di domandare alle autorità competenti degli stati firmatari della Convenzione culturale europea di tener conto nelle loro politiche educative delle seguenti considerazioni:

  1. la legislazione dovrebbe riconoscere e rispettare le differenze individuali. I bambini plusdotati hanno bisogno di condizioni d’insegnamento tali da permettere loro di sviluppare pienamente le proprie possibilità; 

  2. la ricerca fondamentale sulle nozioni di “dono” e di “talento”, e la ricerca applicata, ad esempio per mettere a punto le procedure atte a riconoscerli, dovrebbero essere sviluppate parallelamente;

  3. la formazione degli insegnanti deve includere strategie d’individuazione dei bambini con elevata capacità o talento speciale. Tutti coloro che si occupano di bambini (insegnanti, genitori, medici, assistenti sociali, i ministeri dell’istruzione, ecc.) devono disporre di informazioni sui bambini dotati; 

  4. le disposizioni per i bambini dotati in una determinata materia devono, di preferenza, attuarsi all’interno del sistema scolastico regolare, a cominciare dal livello prescolastico.
  5. si dovrebbe rendere il normale sistema scolastico sufficientemente flessibile per permettere di rispondere meglio alle esigenze di coloro che ottengono risultati eccezionali e ai loro specifici bisogni.

3. Il LabTalento

Il Laboratorio italiano di ricerca e sviluppo del potenziale-talento-plusdotazione (presso l’Università degli studi di Pavia, LabTalentohttp: //labtalento.unipv.it/) è attivo dal 2009 su queste tematiche; ad esso, infatti, fa capo La scuola educa il talento, un accordo di rete per aiutare bambini e ragazzi, dotati di elevate capacità cognitive o in possesso di un talento ed un’abilità specifica in un campo, a sviluppare appieno il loro potenziale nel modo migliore, avendo cura perciò non solo degli aspetti cognitivi ma anche di quelli emotivi e relazionali.