Unione Artigiani, indagine: in previsione fatturato stabile per il 2016

Secondo il 53,2% degli artigiani, il fatturato al 31 dicembre 2016 resterà invariato rispetto al consuntivo 2015. Per il 37,6% diminuirà, mentre solo per il 9,2% è previsto in aumento.
Da un sondaggio on line, anonimo e su base volontaria, proposto dall’Unione Artigiani di Monza e Brianza, a cui hanno risposto 321 piccoli e medi imprenditori milanesi, emerge una aspettativa sostanzialmente stabile per i mesi autunnali che condurranno alla chiusura del 2016.
Le imprese che prevedono aumenti di ordini e fatturati sono una esigua minoranza, ma rappresentano un punto positivo da sostenere per innescare una ripresa più corposa.
Una conferma dei dati elaborati dall’Unione Artigiani in collaborazione con la Camera di Commercio in merito al differenziale natalità/mortalità delle imprese artigiane tra il secondo trimestre 2015 e analogo periodo 2016, che ha segnato un lieve +0,5%, per un totale di 68.443 aziende attive nella Città metropolitana milanese, 249.421 in tutta la Lombardia.
All’interno dei settori, situazione negativa per l’edilizia che segnala fatturati in calo tra il 2015 e il 2016 per il 56,8% degli intervistati.
Sul fronte export, il 76,4% delle pmi si attende stabilità da qui a Capodanno; il 16,6% teme un calo; l’7% un aumento.
“Questa fotografia – commenta il segretario generale dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza, Marco Accornero -, testimonia come l’andamento atteso dell’artigianato in Brianza sia stabile, seppure con prudenza e qualche preoccupazione circa la stagnazione degli ordini interni e di conseguenza dei fatturati, privi di crescita, così come l’occupazione. Resta evidente la difficoltà del comparto delle costruzioni, per cui si segnala l’urgenza di provvedimenti di rilancio dell’edilizia, favorendo in particolare le ristrutturazioni attraverso interventi sugli oneri di concessione dei Comuni e confermando anche per il 2017 il bonus fiscale previsto per riqualificazioni e miglioramenti energetici di strutture e impianti.”
“Reclamare ancora – conclude Accornero – interventi concreti sul fronte dell’abbassamento del pesante cuneo fiscale che grava sulle imprese, di snellimento burocratico e per un accesso al credito meno impervio è un imperativo che, sulla base di questa indagine, non possiamo evitare di rinnovare.”