Carate, è ufficiale: oggi riapre la scuola dell’infanzia di via Sciesa

È ufficiale: la scuola comunale dell’infanzia di via Sciesa riapre ufficialmente il 5 ottobre, dopo lo slittamento dovuto al ritardo nei lavori partiti questa estate.
L’attesa è finita: la scuola dell’infanzia di Carate Brianza di via Sciesa riapre ufficialmente oggi, 5 ottobre. Dopo l’ennesima inutile proroga di due settimane che era stata emessa nella speranza di terminare i lavori di riqualificazione dell’edificio lo scorso 15 settembre, finalmente i genitori e i bambini di Carate Brianza possono vedere i cancelli scolastici aperti.
“Come avevamo comunicato durante la riunione con i genitori, oggi riapre la scuola materna di via Sciesa,” ha affermato l’assessore ai lavori pubblici Tommaso Brenna, che si è poi scusato per la situazione fastidiosa vissuta da parte della cittadinanza: “Mi dispiace molto per i disagi che le famiglie hanno dovuto vivere in queste settimane, ma purtroppo i ritardi che l’impresa ha accumulato per sue inadempienze non potevano essere in alcun modo ridotti. E concludo augurando ai bambini un felice anno scolastico.”
I lavori erano stati affidati alla ditta vincitrice dell’appalto il 2 agosto per un costo di 87mila euro e una durata prevista di 30 giorni. Tempo che però non era bastato a rendere possibile l’apertura ordinaria del 1 settembre, costringendo ben 124 bambini a rimanere a casa. Con una prima ordinanza il sindaco Paoletti aveva quindi posticipato la data di inizio anno scolastico al 5 settembre, e poi ancora al 19 settembre, invano.
“Dobbiamo riconoscere con onestà che noi stessi come opposizione avremmo dovuto a nostra volta controllare lo stato di avanzamento dei lavori, e di questo non possiamo che scusarcene” ha commentato il Movimento 5 Stelle, che ha continuato parlando della giunta: “Come accaduto in passato con l’appalto per lo sgombero della neve e con quello dei parcheggi a pagamento, chi è preposto a livello amministrativo arriva sempre dopo i fatti, paventando richieste di danno i cui esiti non tolgono nulla ai disagi arrecati e sono di dubbia attuazione. Come sembra a prima vista logico, se conferisci un appalto dai anche disposizioni ai tecnici comunali di fare dei sopralluoghi o te ne fai carico direttamente, come fa un privato quando chiama per fare dei lavori nella sua proprietà. Sarebbe bastato questo, ma evidentemente non è considerato prassi e i risultati sono evidenti.”