Blitz di Salvini in via Asiago, tour tra residenti infuriati e oltre cento profughi

17 ottobre 2016 | 12:07
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Blitz di Salvini in via Asiago, tour tra residenti infuriati e oltre cento profughi

Il leader della Lega Nord domenica pomeriggio ha fatto visita ai residenti di via Asiago, in protesta da mesi per la presenza di oltre un centinaio di migranti.

Non si ferma la polemica dei residenti di via Asiago a Monza, per la presenza di circa centoventi migranti in una palazzina nuova, dove chi ha comprato casa lamenta una convivenza difficile e il disinteresse delle istituzioni.

Dopo una manifestazione pacifica sabato pomeriggio, 15 ottobre, davanti alla Prefettura di Monza e Brianza, i residenti ieri pomeriggio hanno ricevuto la visita del leader della Lega Nord Matteo Salvini, il quale ha girato un video provando anche ad interloquire con alcuni dei richiedenti asilo presenti nello stabile.

salvini in via asiago“Non ne possiamo più, perché non rispettano le regole di convivenza civile e ad esempio la sera spesso disturbano con la televisione accesa ad alto volume”. Sono le lamentele che di fatto accomunano quasi tutti i residenti di via Asiago. Matteo Salvini, telefonino alla mano, ha seguito le tre famiglie che abitano in una scala della palazzina, dove risiedono la maggior parte degli immigrati.

“Ecco, questa palazzina di tre anni è già un po’ conciata” sono le parole con cui il leader del Carroccio inizia la sua diretta video da via Asiago, poi si fa raccontare chi gestisce l’accoglienza e chiede dove risiedono i condomini “rumorosi”. “A gestire il tutto è Trattoria Mercato (quelli della Pizzeria del Centro, ndr) – spiega un residente – in ogni appartamento vivono in sei circa, e in due piani abbiamo spesso bisogno di andare a suonare i campanelli per chiedere di abbassare il volume delle televisioni”.
Salvini a quel punto si è fatto indicare in quali appartamenti vivono gli ospiti rumorosi ed ha provato, quasi sempre senza successo, a suonare i campanelli. In un appartamento la piccola cricca in visita in via Asiago è riuscita ad entrare, mentre circa sei giovani di varie nazionalità si apprestavano a consumare il pranzo della domenica. Nessuno ha parlato, forse un po’ intimiditi dalla continua ribalta mediatica, o forse perché non parlano italiano.

“E i corsi?” ha chiesto il leader della Lega ai residenti “per un po’ li hanno fatti, ma poi hanno smesso” gli ha risposto un residente. Matteo Salvini si è poi scambiato un paio di battute, in inglese, con un giovane ghanese che stava uscendo per andare a comprare le sigarette, e con un altro ancora che stava uscendo a fare una passeggiata. “Non mi sembrano nelle condizioni di chi scappa dalla guerra – ha dichiarato a favore di telefonino Salvini – mi sembra che qui si stia parlando di business e non di accoglienza”.

Il leader della Lega pone poi più volte l’accenno sulla gestione dei migranti “la pizzeria oltre la margherita fa anche accoglienza adesso”. Il problema in Prefettura è arrivato, ma più volte è stato detto ai residenti di via Asiago che non essendoci altre soluzioni, i migranti dovranno restare lì almeno un anno o due “eh già, perché è poco tempo no? – ironizza una residente – noi vorremmo vendere oggi ci perderemmo circa il 30% o il 50%, e non è giusto. Abbiamo mutuo da pagare e andiamo a lavorare”. Un altro problema emerso durante il “tour” è quello del riscaldamento “abbiamo problemi con la temperatura – racconta un giovane residente – tanto che siamo razzisti sono andato ad aiutare una profuga che stava tentando di abbassare la temperatura, ma meno di 24 gradi non si riesce”, gli fa eco un altro residente “ovviamente le spese qui vengono ripartite tra tutti, quindi alla fine siamo sempre noi a pagare”.
I residenti poi raccontano di urina sui muri, sputi a terra, e mancanza di dialogo: “non abbiamo mai avuto episodi di aggressioni verbali o altro – dichiara una residente – ma anche perché evitiamo di andare allo scontro. Nessuno però spiega a queste persone cosa si può fare e cosa no”.
Salvini aveva dichiarato sabato pomeriggio in piazza che sarebbe andato a vedere cosa si poteva fare e che avrebbe riferito a Strasburgo che “in Italia l’accoglienza la gestiscono le pizzerie”. Ha concluso il suo giro nel palazzo promettendo di non abbandonare i residenti, i quali lo hanno ringraziato per essere stato “il primo e l’unico ad andare di persona a vedere cosa stesse succedendo”.

Le situazione quindi, non accenna a migliorare e i residenti sono determinati a continuare a far sentire la propria voce.