Giordano presenta “Profugopoli”, ma al Binario 7 si parla solo di via Asiago #video

24 ottobre 2016 | 09:20
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Giordano presenta “Profugopoli”, ma al Binario 7 si parla solo di via Asiago #video

Il segretario cittadino della Lega Federico Arena: “Monza sarà invasa da altri 250 immigrati e il sindaco sta a guardare”. Poi rilancia la sfida a Scanagatti per le prossime elezioni amministrative…

E’ il direttore del TG4 questo volta a spare a zero sulla gestione dei profughi di via Asiago. Lo fa dal Binario 7 di Monza, venerdì sera, 21 ottobre. al suo fianco il segretario cittadino della Lega Nord Federico Arena. L’occasione è offerta dalla presentazione del nuovo libro in cui il direttore svela i retroscena che si nascondono dietro al business dell’immigrazione in Italia. Un argomento di estrema attualità per la città di Monza, visti i recenti sviluppi sulla palazzina di Via Asiago dove ci sono oltre cento profughi a fronte di sole 34 italiani che già vi abitavano.

Dopo la presa di posizione forte del leader del Carroccio Matteo Salvini a fianco dei residenti di Via Asiago, ecco che un altro pezzo grosso sulla scena del dibattito politico italiano riaccende i riflettori sul caso che sta scuotendo l’opinione pubblica monzese in queste ultime settimane. Giordano tra le pagine di Profugopoli descrive il sistema delle cooperative come una fabbrica dei soldi per falsi benefattori . Storie di  imprenditori che hanno saputo trarre vantaggi dal fenomeno dell’immigrazione.  Un business da milioni di euro in cui le regole del gioco sono uguali da nord a sud su tutto il territorio nazionale. “Ciò che sta succedendo a Monza in Via Asiago- spiega Mario Giordano – accade quotidianamente in moltissime altre località italiane (anche se in questo caso il bando non è stato vinto da una cooperativa ma dalla società Mercato srl che si occupa di ristorazione, ndr). Il punto chiave di tutta questo discorso, è che l’immigrazione  è in continuo aumento anche perché dall’altra parte della barricata c’è tanta gente che ci guadagna. Non è vero quindi che l’immigrazione è un fenomeno irreversibile come qualcuno vorrebbe farci credere. Semplicemente è un problema che non a tutti interessa risolvere”.

Il giornalista piemontese parla infine di una vera e propria sostituzione culturale in atto nel nostro paese,  per far sì che le nostre fedi e i nostri valori perdano d’importanza rafforzando invece le culture dei popoli giunti in Italia durante questo periodo di grande flusso migratorio. Federico Arena dal canto suo si augura che la situazione di Via Asiago possa sbloccarsi al più presto, auspicandosi delle risposte concrete dal prefetto di Monza Giovanna Villasi.  L’ASL ha già effettuato diversi accertamenti dichiarando che molti spazi dello stabile sono esposti al sovraffollamento, con anche 9-10 persone in un appartamento da quattro. Nel frattempo, il segretario cittadino della Lega Nord,  che insieme all’onorevole Grimoldi ha già presentato due interrogazioni parlamentari da sottoporre all’attenzione del ministero degli interni, rilancia sul tema alzando la posta in palio e guardando già alle elezioni del 2017. “Se la Lega andrà a governare la città di Monza – dichiara Arena- Posso promettere che su questi temi noi non ci tireremo indietro e li affronteremo con la serietà che meritano a differenza dell’attuale amministrazione.. Il dramma è che stando alle indiscrezioni delle ultime ore a Monza arriveranno altri 250 immigrati, scatterà quindi una vera e propria invasione.  E’ inaccettabile, come Lega ci batteremo per cambiare le cose”. I protagonisti di questa vicenda, che sta avendo una cassa di risonanza a livello nazionale, sono naturalmente i residenti in via Asiago, che esasperati dalla situazione dopo un anno di convivenza forzata, ora cercano risposte concrete  dopo mesi di domande irrisolte.

Le parole di Giordano e le storie contenute nel suo libro ci fanno riflettere una volta di più sulla fragilità del nostro assetto politico istituzionale, che fatica a trovare soluzioni nel breve periodo e opta per politiche di integrazione confusionarie che  spesso ostacolano una serena convivenza civile.