Arrestato in Brianza per omicidio 19 anni dopo

Arrestato a Monza latitante albanese con l’accusa di essere l’autore dell’omicidio di un giovane connazionale.
Accusato di aver commesso un omicidio (per il quale era stato condannato in Albania a 22 anni di carcere) nel 1997, si era ricostruito una vita in Italia sotto falsa identità per paura di ritorsioni, non riconoscendo nemmeno i suoi figli. La Polizia di Stato di Monza, ricevuta una segnalazione dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, lo ha individuato ed arrestato ad Usmate Velate. È finita così la quasi ventennale latitanza del quarantaquattrenne Arben Dodaj, condannato per omicidio premeditato ai danni di giovane connazionale, quando era ancora in Albania.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori nel ’97 aveva ammazzato un giovane connazionale all’interno di una faida familiare e per questo temeva ritorsioni, secondo l’antico codice di sangue albanese, per cui per vendicare la morte di un congiunto si uccide anche parenti del rivale fino alla terza generazione. A quanto si apprende l’uomo, fuggito dal suo paese si era stabilito in Italia, andando a vivere vicino al fratello residente in Brianza e costruendosi un’identità fittizia, con tanto di documenti falsi.
La Polizia di Monza lo ha individuato dopo aver censito tutti i cittadini albanesi residenti ad Usmate Velate, riuscendo a rintracciare la sua compagna (e madre dei suoi due figli di otto e cinque anni), grazie a una utenza telefonica a lei in uso ma intestata al fratello del latitante. La donna, mai sposatasi, sui certificati di nascita dei figli aveva scritto “padre ignoto”, il che aveva fatto scattare pedinamenti ed appostamenti dei poliziotti che, la scorsa settimana, hanno fermato e arrestato, Arben mentre rientrava in casa. L’uomo non era mai stato riconosciuto prima d’ora e aveva all’attivo solo una denuncia clandestinità.